All’Oncologico di Cagliari i livelli essenziali di assistenza “non sono garantiti”. Lo denuncia l’Usb sanità, che ha protestato davanti al presidio di via Jenner e che ha scaldato i motori in vista della manifestazione del 24 giugno, in piazza con i Comitati in difesa del diritto alla salute. Bandiere, cartelloni e interventi al megafono contro la chiusura di radioterapia per la sostituzione dei macchinari. “Non è stata studiata nè programmata nessuna soluzione e i pazienti sono ancora senza risposte. Bisogna commissariare l’ospedale con l’istituzione di una cabina di regia competente per risolvere questa situazione. Perché le cure non possono aspettare la sostituzione dei macchinari, serviva predisporre almeno un sicuro piano alternativo”. E non è l’unica criticità: “Dalle sale operatorie alla radiologia ci sono diverse situazioni critiche, non si può navigare a vista sulla pelle di chi deve essere curato”, denuncia Gianfranco Angioni.
L’Usb denuncia da tempo il presunto smantellamento dell’ospedale punto di riferimento in tutta l’Isola per i malati di tumore: “Basta scuse e dichiarazioni fuorvianti, serve l’impiego di tutte le risorse economiche disponibili per migliorare la sanità pubblica. E in questo particolare momento per contrastare il cancro”.











