“Andrea Puxeddu è innocente. La sua vita è rovinata così come la sua reputazione. Faremo ricorso in Appello”. Così Matteo Vinelli, legale del docente di musica di San Gavino, condannato ieri a 6 anni di reclusione (e interdizione perpetua dai pubblici uffici) per violenza sessuale ai danni di un’allieva di 12 anni.
“Restiamo delusi dalla sentenza di condanna”, spiega Vinelli, “riteniamo di aver fornito al GIP davvero tanti elementi sufficienti ad affermare la totale innocenza del professore. E’ un processo complesso. Essenzialmente si fonda sulla dichiarazione della minore che – prima ancora di essere sentita dagli inquirenti secondo le linee guida – è stata più volte ascoltata da una psicologa che la aveva già in cura per altre vicende estranee al procedimento che ci occupa, e che non ha avuto le dovute precauzioni per ipotesi di questo tenore. Pertanto, si nutrono e si sono sollevati molti dubbi in ordine alla credibilità clinica prima ancora che sulla attendibilità delle dichiarazioni rese in incidente probatorio. In Inoltre, si è sollevata la questione della inesistenza dei messaggi portati all’attenzione degli inquirenti all’interno delle copie forensi prodotte agli atti di indagine. In ultimo, la persona offesa ha prodotto fotografie di schermi di un ulteriore telefono della bambina ignoto alle indagini e dopo l’avvenuta scelta del rito abbreviato. Tutte e tali questioni sono state portate all’attenzione del GIP. Si attende dunque di leggere le motivazione”.
La difesa, che si prepara all’appello convinta di una riforma della sentenza, smentisce il risarcimento alla parte civile “Angeli del cuore”, su quella dei genitori.
“Durante le indagini sono state depositate centinaia di pagine di indagini difensive e sentiti testimoni ad opera del difensore, tutti versate in atti e che dovranno avere rilevanza in appello”, aggiunge Vinelli, “emergono dall’esame dei telefoni in uso alla minore, particolari di assoluta rilevanza tali da ripercuotersi sulla attendibilità delle dichiarazioni della medesima. Sì ribadisce l’innocenza del Puxeddu che nel frattempo ha la propria vita e reputazione rovinata. Infine si predica molta prudenza in coloro che oggi riempiono i giornali con l’euforia della giustizia fatta o che offrono commenti sull’operato del sottoscritto. Possono conservare le energie per il prossimo grado di giudizio”.










