La guerra politica, e per il potere, fra il presidente della Regione Solinas e il sindaco di Cagliari Truzzu non è fatta di parole ma di una vera e propria guerra consumata su due simboli di Cagliari. Lo stadio prima, il teatro lirico poi.
Sullo stadio, Truzzu dava per scontato consenso e finanziamento della Regione, quei 50 milioni di cui ancora non si hanno né traccia né notizia, perché il governatore gli ha rovinato la festa, dicendo che prima dello stadio ci sono altre cose da fare, poi proponendo uno spostamento della sede e infine dando l’ok al finanziamento ma con talmente tante altre cose da fare con quei soldi che non si capisce bene come sarà possibile costruirlo.
Che Solinas e Truzzu siano ai ferri corti non è un mistero per nessuno, il fatto che il sindaco di Cagliari sia in pole position rispetto al presidente per le regionali di febbraio 2024, se non altro per il fatto che a tenere il pallino della coalizione in questo momento è Fratelli d’Italia, ha peggiorato ulteriormente la situazione. Risultato: un imbarazzante tira e molla sullo stadio, sulla pelle dei tifosi e della città. E ancora nessuno ha capito bene come finirà.
Tempo poche settimane ed ecco la nuova bomba, quella sganciata sul teatro lirico. Pochi giorni dopo l’inchiesta per assunzioni sospette e assenteismo, ecco le dimissioni del vice di Truzzu, presidente della fondazione Teatro Lirico, con tanto di veleni e accuse: Giuseppe Farris era l’uomo della Regione, dunque di Solinas, nella fondazione.
Parole dette e molte altre non dette, accuse, cattiverie, veleni. Un clima da resa dei conti che la dice lunga sul clima interno al centrodestra a pochi mesi dalle elezioni regionali. Niente di strano, a patto che non si usino simboli della città e beni pubblici per farsi la guerra. Perché questo allontana sempre di più, e giustamente, i cittadini dalla politica. Come anche le ipotesi di assunzioni sospette, concorsi pilotati, manager miracolati a stipendi d’oro e accordi sottobanco in nome dei propri interessi di potere e non certo nell’interesse dei cittadini.










