I timbri impressi dalla questura di Cagliari sopra i fogli attaccati al portone e alle due finestre del piano terra del Boutique Hotel di via Tagliamento a Cagliari sono ancora freschi. Il blitz del personale dell’Ufficio di prevenzione generale e soccorso pubblico, insieme al reparto prevenzione crimine della Sardegna, la polizia Locale e i servizi sociali è scattato poco dopo l’alba: nella struttura c’erano alcuni clienti. Un sequestro preventivo, emesso dal gip su richiesta del pubblico ministero, quello della struttura ricettiva di Sant’Avendrace, arrivato dopo le verifiche fatte dalla stessa questura. I residenti della zona, da almeno due anni, hanno segnalato più volte situazioni di “degrado”. Nel rione, a mezza bocca, qualcuno parla di giri di droga e prostituzione. Ciò che è certo è che, in quell’hotel chiamato “Oriente Express” hanno alloggiato personaggi già noti alle Forze dell’ordine e c’è stata la conferma di “giri strani”, che hanno portato anche chi vive nella stessa strada a rivolgersi alle Forze dell’ordine. Al titolare della struttura sono state contestate varie violazioni, tra le quali c’è anche la mancata comunicazione delle generalità delle persone alloggiate. Chi ha soggiornato per una o più notti, insomma, è stato per tutti un fantasma.
E non è il primo caso di sequestro di una struttura ricettiva nel rione di Sant’Avendrace. La titolare del Boutique Hotel si chiama Wang Naiyun, per scoprirlo è sufficiente fare qualche semplice ricerca su internet. Si tratta della stessa persona, tutelata dall’avvocato Marco Fausto Piras, che ha gestito il Sole d’Oriente in via Temo. Altra struttura al piano terra, altro sequestro: in questo caso bisogna tornare indietro sino ad agosto 2021, i sigilli sono stati messi dalla Guardia di Finanza. Chi vive nella via racconta di “urla, litigi e caos” da parte di chi ha alloggiato nelle camere: “Ci eravamo rivolti ad un avvocato, dopo aver sentito il capo condomino”, spiega, uscendo da un portone tutt’altro che distante dal Sole d’Oriente, una pensionata. Insomma, situazioni di pericolo “percepite” da chi vive nelle due strade, che hanno portato a varie segnalazioni alle Forze dell’ordine. E ai successivi sigilli. Intanto, trapela che, nel caso del Boutique Hotel, la titolare avesse dato la struttura in gestione da qualche mese.










