Poggio dei Pini, per ripulire la coda del lago dai detriti serviranno ben 400 mila euro: “La necessità di effettuare i lavori non risiede nella sicurezza, quanto nella restituzione all’intera Comunità di un bene paesaggistico così importante, prima che continuino a crescere (come sta già avvenendo) canneti, sterpaglie ed eucaliptus, che impediscono perfino la visuale dello specchio acqueo” spiega il consigliere Franco Magi.
La coda del lago di Poggio dei Pini (a monte) è invasa di detriti e di sedimenti accumulatisi da decenni, che ne hanno profondamente modificato la batimetria.
Il Consorzio di Bonifica, pur non obbligato, nei mesi scorsi, grazie ai ribassi, ha effettuato una intensa pulizia della parte a valle, a ridosso dello sbarramento, ripristinando la profondità ed asportando oltre 16.000 m3 di sedimenti.
“Purtroppo, ad oggi mancano le risorse per effettuare la pulizia nella restante parte del lago, ove insistono circa 10.000 m3 di detriti, stimate in almeno 400.000 euro”.L’ideale sarebbe bonificare ad uno spessore di circa 1,5/2 metri di profondità, asportando la sabbia misto limo ed argilla, “ma le voci di spesa sono lo scavo, il trasporto ed il conferimento a discarica. Il materiale è però bagnato, e sarebbe opportuno che, prima del trasporto, fosse depositato per far percolare l’acqua, altrimenti il trasporto stesso costerebbe di più”.
La coda del lago di Poggio dei Pini (a monte) è invasa di detriti e di sedimenti accumulatisi da decenni, che ne hanno profondamente modificato la batimetria.
Il Consorzio di Bonifica, pur non obbligato, nei mesi scorsi, grazie ai ribassi, ha effettuato una intensa pulizia della parte a valle, a ridosso dello sbarramento, ripristinando la profondità ed asportando oltre 16.000 m3 di sedimenti.
“Purtroppo, ad oggi mancano le risorse per effettuare la pulizia nella restante parte del lago, ove insistono circa 10.000 m3 di detriti, stimate in almeno 400.000 euro”.L’ideale sarebbe bonificare ad uno spessore di circa 1,5/2 metri di profondità, asportando la sabbia misto limo ed argilla, “ma le voci di spesa sono lo scavo, il trasporto ed il conferimento a discarica. Il materiale è però bagnato, e sarebbe opportuno che, prima del trasporto, fosse depositato per far percolare l’acqua, altrimenti il trasporto stesso costerebbe di più”.
Una spesa onerosa, ora inizia la ricerca dei fondi per effettuare i lavori: “I pochissimi “polemici sempre” sono invitati ad evitare di dire “togliamoli dal 1.300.000 euro della Piazza”, posto che chiunque abbia un minimo di rudimenti di contabilità pubblica saprebbe che non è possibile. Si diano piuttosto da fare per trovarli” conclude Magi.












