Poetto, lagune e Castello: 3 assi nella manica per Cagliari turistica

Ci vuole una regia per unire le bellezze di Cagliari e le potenzialità turistiche. Cagliari ha delle “perle” preziose da valorizzare. L’analisi di Sergio Atzeni


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di Sergio Atzeni

Cagliari ha tre assi nella manica per il sui sviluppo turistico. 
Il capoluogo della Sardegna ha tante bellezze naturali, architettoniche e archeologiche e tra queste ha tre veri assi particolarmente importanti da valorizzare e da giocare sul tavolo del turismo che potrebbero farle fare il salto di qualità e quantità decisivo: Poetto, lagune, quartiere Castello.
Il Poetto dovrebbe uscire dalla sua dimensione ristretta che lo relega come una zona residenziale fine a se stessa . Il Comune dovrebbe, forse con le opportune varianti al Puc o con l’approvazione di un Pul, dare un decisivo impulso per la creazione di una zona veramente turistica lasciando da parte spinte corporative che tendono a conservare l’attuale aspetto residenziale che non fa altro che bloccare i destini del lungomare. Via libera quindi ad agevolazioni per attivare la creazione di alberghi e ristoranti e tutto ciò che è legato al turismo insomma. Il futuro del Poetto passa scuramente per l’ospedale Marino che dovrebbe smettere di essere un nosocomio e ritornare alla sua destinazione originale: un hotel a quattro o cinque stelle. Anche il rudere del vecchio ospedale marino invece deve avere un destinazione compatibile con i servizi per il turismo. L’ipodromo poi , vera palla al piede del litorale che assorbe fiumi di soldi pubblici, dovrebbe essere riconvertito e restituito ai cagliaritani, che in maggioranza non ci hanno mai messo piede, e ai turisti come servizi e strutture legati allo svago. Le lagune di Molentargius e di Santa Gilla sono dei beni naturali che ci vengono invidiati con la fortuna della nidificazione e della permanenza di migliaia di fenicotteri tutto l’anno. Il parco di Molentargius- Saline dovrebbe fare da calamita per i turisti ma il suo funzionamento e insignificante e marginale, corrono solo i costi per il suo mantenimento. Ci vuole una regia che prenda in mano quel bene prezioso, sia pubblica che privata, e dia una spinta energica con tante iniziative verso il destino turistico e non lo lasci a languire come oggi. Il quartiere Castello, la Giunta comunale che subentrerà, dovrà cercare di rianimarlo, favorendo l’apertura di negozi e ristoranti con opportune facilitazioni, organizzando eventi di tutti i tipi dalle mostre, ai mercatini, agli spettacoli di musica ecc. Perché è inconcepibile che un quartiere con quelle caratteristiche si spopoli continuamente e perda attività e i turisti vaghino nel nulla senza avere il minimo che richiede una località con vocazione turistica. Certo il suo futuro è pedonale che andrebbe bene per tutti se le strade fossero riempite di tavolini, mercatini e intrattenimenti con un mare di gente in giro a ogni ora. Insomma il destino di Cagliari turistica si gioca sul Poetto, Lagune e Castello e l’amministrazione nuova di zecca che verrà fuori dalle urne la prossima primavera non potrà non tenerne conto.  


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