Vola in alto con eleganza e disinvoltura, fune, clavette e nastro volteggiano con lei. La sua vita: si divide tra la palestra e i banchi di scuola dove può usufruire del programma ministeriale che ha come obbiettivo quello di dare sostegno e supporto alle scuole per promuovere il diritto allo studio e il successo formativo degli studenti impegnati nell’agonismo attraverso la personalizzazione del relativo percorso formativo.
Un consiglio per tutti i giovani: “Credeteci sempre, solo voi potete decidere cosa fa per voi, cosa è giusto per voi, lavorateci e i risultati arriveranno di sicuro e comunque il percorso verso questi traguardi vi renderà sicuramente persone più forti e migliori”. Lo sport inserito ufficialmente come pratica da coltivare non a tempo perso, bensì per inseguire la strada del successo, personale, peofessionale: ecco allora come vive una promessa regionale della ginnastica ritmica, una delle discipline che durante le ultime olimpiadi ha incantato di più. Si danza, a corpo libero, un mix di flessibilità, coordinazione, equilibrio unito ad eleganza ed espressività del gesto motorio: una cultura che si apprende con tanto sacrificio, lavoro, impegno costante e quotidiano. Ore incalcolabili di allenamento che si intrecciano a quelle dedicate a storia, matematica, fisica, italiano, chimica. Non rimane il tempo per altro. Le uscite? Un optional. Le vacanze? Quasi da dimenticare. A 17 anni la vita scorre veloce, più che mai, si scopre il mondo, il divertimento di stare con i coetanei, i primi amori che riscaldano il cuore e fanno sognare. Ma c’è chi deve mettere da parte e frenare la voglia di vivere perché ha deciso di inserire una marcia in più, quella dello sport agonistico, che proietta le attenzioni verso un orizzonte colmo di aspettative, meritate, sudate, soddisfazioni che fanno battere il cuore anche mamma e papà che supportano e incoraggiano la propria stella, ammirando la determinazione e la scelta di vita fatta di sacrifici, doti da valorizzare, invogliare, in cui credere. Un onore avere queste perle, dalle quali molti adulti dovrebbero prendere esempio, tra le mura del sapere: la sua scuola, il liceo scientifico, una tra le più complesse e impegnative che, tra qualche mese, le consegnerà il diploma, un altro traguardo, un altro podio sul quale salire.
Dall’età di nove anni pratica l’attività di ginnastica ritmica a livello agonistico. “La mia passione per la ritmica è nata dal primo giorno che ho messo piede in palestra, sono rimasta subito colpita da questa disciplina e me ne sono innamorata. Mi alleno da sempre con la società Gymnos che aveva sede al Palazzetto sportivo di Pirri, ma da quando in seguito ad atti vandalici ha preso fuoco, ci siamo dovute trasferire al Pallone CUS del Policlinico. La mia prima allenatrice Erica Garrucciu mi ha trasmesso la passione per la ritmica. Dopo tre mesi sono passata in agonismo e da allora mi segue Paola Turata una bravissima ex atleta e ottima allenatrice che crea esercizi con coreografie sempre bellissime. Dall’anno scorso sono salita di categoria e oltre a Paola mi segue anche Francesca Canosa preparatissima direttrice tecnica regionale FGI.
Non sono mai stata particolarmente sciolta con la schiena, una dote molto apprezzata in questa disciplina, ma ho cercato di sfruttare al massimo i miei punti di forza, che sono la velocità, il maneggio con gli attrezzi, la concentrazione in pedana, la grinta e la tenacia. Ho avuto in questi anni una crescita lenta ma molto stabile che mi ha permesso di raggiungere dei buoni risultati. La fune è il mio attrezzo, e sono salita per ben 2 volte sul gradino più alto del podio a Rimini nella categoria LC -LE. Ma anche con le clavette e con il nastro ho raggiunto buoni risultati classificandomi al terzo posto con entrambi categoria LE.
Il mio obbiettivo è dare il meglio di me cercando di raggiungere gli scopi prefissati. Adesso sto partecipando al campionato di specialità GOLD, uno dei campionati federali più importanti della FGI, la categoria più alta che io abbia mai fatto e ne sono molto felice e fiera”.
Lo sport che, anno dopo anno, “è diventato la mia vita. Ci alleniamo 4 ore al giorno per 5 giorni alla settimana per 12 mesi all’anno, ci fermiamo solo 15 giorni ad agosto per dare la possibilità alle nostre famiglie di organizzare una vacanza. ll nostro è uno sport che non ammette pause, si perde tutta l’elasticità acquisita con tanti sforzi e sofferenze. Studiamo nelle pause subito dopo pranzo, alle 15,00 siamo già in palestra e ci alleniamo fino alle 19.15 poi a casa doccia cena e nuovamente sui libri fino a tarda notte, perché sappiamo bene che la scuola è importante. Spesso rinunciamo a uscite e feste e ad un sacco di altre cose che fanno i nostri coetanei. Viviamo praticamente in palestra e tra di noi si instaura un forte rapporto di amicizia, in palestra si forma la nostra seconda famiglia e le mie compagne sono per me come sorelle. La palestra mi aiuta a scaricare le tensioni della giornata e mi da tante soddisfazioni. La stanchezza, i dolori spariscono quando sono sulla pedana e parte la musica del mio esercizio e quando riesco a eseguirlo in modo corretto mi sento felice e soddisfatta”. Duro lavoro ripagato con tanta gioia: “Alla fine il nostro stile di vita fatto di sacrifici e impegni coinvolge tutta la nostra famiglia. La ritmica è uno sport costoso fra body e attrezzi e inoltre per noi che viviamo in un’isola le trasferte costano e durano il triplo. ln famiglia non si può mai pianificare un viaggio, una vacanza fino a quando non esce il calendario gare, per non parlare delle mamme taxi che ci portano o riprendono dalla palestra ottimizzando al massimo il nostro poco tempo per lo studio, che passano numerose domeniche in ansia sugli spalti a seguire le nostre gare”.
La scuola: “Questo è il mio anno di diploma, frequento il Liceo Scientifico Euclide di Cagliari, e so già che dovrò mettercela tutta, nonostante le poche ore a disposizione per lo studio. Dall’anno scorso, visto che sono salita di categoria, rientro nel progetto “Studenti Atleti di Alto Livello”, un programma ministeriale che ha come obbiettivo quello di dare sostegno e supporto alle scuole per promuovere il diritto allo studio e il successo formativo degli studenti impegnati nell’agonismo attraverso la personalizzazione del relativo percorso formativo. Questa è una grande opportunità per chi come me non vuole rinunciare al suo sogno e continuare, anche in questi anni che richiedono maggior impegno scolastico, alla carriera di agonista tanto sudata e raggiunta con enormi sacrifici. Dovrò quindi rimboccarmi le maniche e cercare di dare il meglio di me in entrambi i campi”.
Professori che devono andare incontro ai ragazzi dello sport, quindi, con un programma organizzato in maniera tale da conciliare gli impegni, un motivo ulteriore di orgoglio per l’istituto scelto dagli atleti che meritano di essere valorizzati, accompagnati e seguiti in questo percorso parallelo, incoraggiati, sostenuti ed esultare per i successivi conseguiti.
“Il consiglio, che voglio dare ai ragazzi che amano lo sport come me, è quello di credere sempre in se stessi e puntare a traguardi sempre più grandi. Molte persone potranno dirti che non sei adatto, che non è lo sport che fa per te, il tuo stesso fisico spesso ti manderà segnali di sconforto con stanchezza, dolori, lividi e bolle ovunque, ma tu non mollare non abbandonare il tuo sogno solo perché è difficile da raggiungere, tutti i sogni lo sono ma questo non vuol dire che sono impossibili da raggiungere. Credeteci sempre, solo voi potete decidere cosa fa per voi, cosa è giusto per voi, lavorateci e i risultati arriveranno di sicuro e comunque il percorso verso questi traguardi vi renderà sicuramente persone più forti e migliori”.










