Il rimpasto in giunta ci sarà, anche presto considerando che la presidente Todde inizierà a lavorarci subito dopo la legge finanziaria. Che è la priorità, dice, “per garantire ordine negli stanziamenti verso gli enti locali e le nuove province, con ricadute su scuole, strade e servizi sociali”, lasciando intendere che il consiglio non andrà lungo come l’anno scorso con l’approvazione ad aprile. Finanziaria, dunque, poi il rimpasto: “Con i miei assessori mi trovo benissimo, da presidente sono soddisfatta del lavoro che stanno facendo. Certamente loro interpretano una maggioranza, quindi se un partito della maggioranza esprime delle difficoltà, ovviamente io le devo prendere in considerazione”, ha detto la Todde chiudendo all’ipotesi Desirè Manca alla Sanità: “Non si tratta di discutere di persone, ma di fare ciò che serve”, ha detto la 5 stelle mettendo sulle aspirazioni della portavoce del movimento la stessa pietra tombale che la Corte ha messo sulla decadenza, come lei stessa ha detto.
La presidente, nella conferenza stampa convocata all’indomani della sentenza della Consulta che appunto la salva dalla decadenza, ha rivendicato il modello politico costruito in Sardegna come esempio di sintesi nel cosiddetto campo largo: “Abbiamo dimostrato che forze diverse possono lavorare insieme, confrontandosi ma trovando una linea comune quando in gioco c’è il bene dei cittadini”. Todde ha dichiarato di mantenere rapporti solidi con i vertici nazionali: “I miei rapporti con Giuseppe Conte ed Elly Schlein sono rafforzati; il progetto non è in discussione e si sta rafforzando in tutta Italia”.
E poi, la sentenza della Corte: “Una pietra tombale sulla decadenza”, ha detto Todde, che “ci ha fatto togliere un macigno dalla scarpa e permette di lavorare con rinnovato”. Nessuna preoccupazione neanche sulla sentenza della corte d’appello di Cagliari prevista per novembre, sempre sulla stessa questione: “Sono concentrata sulle cose per cui sono stata eletta”, ha chiuso Todde.











