“Perchè non realizzare aree di sport libere e gratuite per i giovani dei quartieri?” Una pioggia di milioni sono pronti per realizzare lo stadio da calcio, “ma così non si costruisce lo sport per tutti”.
Da Cagliari a Quartu tanti i parchi e le aree dove poter svolgere attività all’aperto ma senza offrire la possibilità nemmeno di tirare un calcio al pallone. La riflessione di un lettore di Casteddu Online: “Lo sport pubblico in Sardegna sembra essere tabù. Sono stato al nord e la prima cosa che ho notato è come nei parchi, e semplicemente girando per strada, ogni tanto intravedevo campetti da basket e calcio pieno di bambini e ragazzi che giocavano, non ricordo 2 parchi senza campetti. In Sardegna non conosco un parco o campetto libero. (gratis per capirci senza prenotazioni etc etc) Monte Claro, parco nel capoluogo, campetti? A pagamento, ed è la norma qui, a Flumini ogni tanto uscivo con un amico che usa tanto la bici e mi invitava, ho notato campetti da tennis, calcio abbandonati, per esempio in via Riccione, via Sorrento, porte abbandonate in mezzo a campi (non so se comunali) nel parco di via dei Salici, le uniche attrazioni sportive installate sono delle sbarre e parallele (belle eh ma anche basta) sempre mezze vuote perchè tanto la gente va in palestra per 30 euro al mese o comunque ormai si trovano da qualsiasi parte.
Perchè, soprattutto nei parchi, non fare dei campetti per calcio (visto che è lo sport più popolare della regione e non esiste un campo da quello che so) basket, pallavolo o quel che sia, cosi i bambini possono anche aggregarsi per fare 2 tiri con amici senza dover pagare o iscriversi a una società?
Si riempiono tanto la bocca di “sport è salute, sport è vita” ma sembra che rendano impossibile praticarlo soprattutto a bambini e ragazzi, si lamentano che i giovani sono per strada a bere e far casino ma sinceramente che hanno da fare? Anche Flumini è una città vuota, per vecchi, non c’è nulla da fare se non club privati per chi sborsa e ristoranti qua e là, il nulla; pure il parco per bambini di Sant’Andrea è ridotto in uno stato penoso.
Ma anziché spendere 100 milioni per una squadra di mediocri che forse andrà in serie B, non è più utile usare non 100 ma 3 di quei milioni per costruire campi e aree di sport libere e gratuite per i giovani dei quartieri? Io penso che sarebbe un investimento molto più intelligente e che gioverebbe a molti più cittadini”.
Una riflessione che mette in evidenza la necessità di avere delle attrezzature sportive per incentivare ciò che lo sport regala, ovvero socializzazione, regole, spensieratezza, benessere fisico e mentale.










