Di Paolo Rapeanu
I tanti esami dati nel corso universitario di Economia e Commercio, il futuro quasi scritto nel settore del marketing, poi – come sempre, quando si tratta di amore – il colpo di fulmine per la cucina: 2 anni di stage formativo in Emilia Romagna, ma col biglietto di ritorno bello pronto per la Sardegna. Destinazione Dolianova: lì, sulle montagne, per far rinascere una colonia montana nata nel 1957 e abbandonata dopo i maxi incendi del 1982. “Sa Colonia: turismo rurale, con l’immancabile cucina cento per cento sarda”. Paolo Lepori, 47enne cagliaritano, si innamora di pentole e fornelli fin da piccolo: “Grazie ai profumi che provenivano dalle cucine di mamma e nonna”, poi il diploma in Ragioneria, gli studi in facoltà di Economia e, solo dopo, la decisione di diventare chef.
“Dopo lo stage in Emilia Romagna sono stato iscritto “quasi” di nascosto alla scuola alberghiera Malatesta di Rimini dal mio maestro di cucina Paolo Teverini (uno degli chef più apprezzati e famosi nella regione bagnata dal mare Adriatico, ndr). Lì, altri studi e il diploma che certifica definitivamente il “nuovo” Lepori: “Ho una forte passione per il territorio e i cibi della Sardegna”. Cucinare bene? Non è per tutti: “È come stilare un bilancio, occorre la stessa identica precisione”. Oggi, nella struttura di Sa Colonia, le pietanze sono a chilometro zero. Tra capre che pascolano liberamente tra i monti e il centro di Dolianova a un tiro di schioppo, ogni prodotto che finisce dentro la pentola è “marchiato” con i quattro mori. E, visto che “anche fare turismo rurale è economia, non siamo francescani”, insieme a Lepori lavorano, fisse, altre 4 persone. Un miracolo, in tempi di crisi. E, in mondo sempre più globalizzato e con l’estero che invaghisce sempre più giovani sardi, Paolo Lepori è netto: “Sono campanilista: la Sardegna è, senza dubbio, il posto migliore al mondo”.










