“Particolare tenuità del fatto”. Così il gip del tribunale di Cagliari ha chiesto l’archiviazione per i giornalisti di Casteddu Online Paolo Rapeanu e Jacopo Norfo, querelati da Susi Paoletta Dessì, l’imprenditrice di “Non solo hamburger”, la paninoteca parcheggiata da anni davanti ai campi di calcetto dell’Ossigeno di via Dante. La donna si era rivolta alla magistratura dopo un articolo di cronaca sullo sgombero, effettuato nel marzo scorso dalla polizia municipale, degli arredi abusivi che la paninoteca aveva installato. Dessì ha quindi deciso di denunciare i giornalisti di Casteddu Online (l’autore dell’articolo Paolo Rapeanu e il direttore della testata Jacopo Norfo) che avevano raccontato la vicenda ai lettori, esercitando il diritto di cronaca. Ma per la querelante è andata male. Anzi, malissimo. Perché il pubblico ministero ha presentato al giudice per le indagini preliminari una richiesta di archiviazione per “particolare tenuità del fatto”.
L’articolo spiegava che la società titolare del camion bar dell’attività “Non solo hamburger” occupava 270 metri quadrati di piazzale in via Dante per la propria attività, nonostante quelli autorizzati fossero solo 16. Il tutto accertato dalla polizia municipale che il 6 marzo scorso aveva fatto sgomberare tutte le strutture abusive e colpito i titolari con una multa da 173 euro. I giornalisti di Casteddu Online hanno descritto fedelmente il fatto di cronaca, ma sono stati trascinati davanti ai giudici, i quali tuttavia, hanno derubricato i fatti oggetto della querela come di lieve portata e non hanno mostrato alcun interesse all’approfondimento giudiziario.
Il tribunale invece mantiene invece l’attenzione su un’altra indagine. Quella relativa alle minacce ricevute dal giornalista Paolo Rapeanu proprio dopo l’articolo che ha convinto la Dessì a denunciare Casteddu Online. Il collega, come è stato raccontato ai funzionari della Questura, poche ore dopo la pubblicazione del pezzo sullo sgombero di via Dante, da un’utenza telefonica il cui numero corrispondeva a quello che la Dessì aveva in precedenza presentato allo stesso Rapeanu (autore in passato di altre interviste all’imprenditrice) come proprio. Nel corso della telefonata un uomo, piuttosto alterato, avrebbe urlato al giornalista: “Ti cancello la faccia, non permetterti più di scrivere sulla nostra paninoteca, vedrai che te la faccio pagare, testa di cazzo. Te ne accorgerai pezzo di merda, ti ammazzo a colpi la prossima volta. Non provare a ripassare perché te la faccio pagare”.
Il giornalista, che ha riconosciuto sullo sfondo la voce della Dessì, ha poi scambiato con l’imprenditrice qualche battuta, prima che la conversazione venisse interrotta bruscamente. Subito dopo, temendo per l’incolumità di Rapeanu, la querela è stata messa nero su bianco in Questura. E l’indagine va avanti.












