Uta è una cittadina tranquilla, in crescita costante, scelta da tante famiglie come luogo sereno dove vivere. La presenza della casa circondariale è realtà da anni, ma oggi l’arrivo di detenuti sottoposti al regime di 41-bis e massima sicurezza accende nuovamente i riflettori sul paese. La comunità però rivendica con forza la propria identità e respinge qualsiasi accostamento a scenari di criminalità organizzata. Sindaco e parroco, in piena sintonia, hanno sottolineato che Uta non ha nulla a che fare con logiche mafiose o con altre forme di malavita. Entrambi hanno ricordato che qui ci sono famiglie, lavoro e solidarietà, valori che vanno difesi e tutelati senza permettere che l’immagine del territorio venga deformata dalla presenza dei detenuti di alto profilo. Il messaggio è chiaro: Uta resta una cittadina sana, pacifica e accogliente, che non lascerà spazio a infiltrazioni o legami con la criminalità organizzata.











