Open day, ottimo successo per gli over 40 che hanno aderito alla vaccinazione anticovid. Ancora incomprensioni, però, tra Ats e i medici di base: a Radio Casteddu, Marina Fancellu, segretaria regionale del Sindacato Medici Italiani. “Si continua a dire che i medici di famiglia non sono collaborativi. Mi hanno dato comunicazione che dalla Regione emerge che ci hanno concesso tutto quello che ci è stato chiesto e non è proprio così: avevamo chiesto un supporto logistico, e non c’è stato dato, e la somministrazione del vaccino è da fare in una determinata maniera. Ci devono, poi, spiegare come si può andare da tutti i pazienti in un certo lasso di tempo, perché ci sono delle scadenze da quando si scongela il vaccino e se si avesse un supporto si farebbe prima. Noi abbiamo anche la nostra attività dello studio medico, quella per tutte le patologie non covid, che va avanti, perché non è che quelle malattie si sono messe in attesa perché c’è il covid.
Ci sono delle problematiche per quanto riguarda l’assistenza specialistica soprattutto per certe patologie, come quelle oncologiche, per esempio, e cardiologiche. Ciò nonostante è accaduto che molti medici siano andati da soli a somministrare la dose a domicilio: si sono recati nei vari hab vaccinali a prendersi le dosi che poi hanno somministrato a domicilio ma non sono state registrate al medico di base bensì a nome dell’hub.
Non è vero che noi non collaboriamo”.
Risentite qui l’intervista del direttore Jacopo Norfo e di Paolo Rapeanu
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