È un dolore che non può placarsi quello di Simona Campus, madre di Marco Mameli, ucciso la notte di Carnevale il primo marzo a Barisardo.
“Chi ha colpito deve pagare”, scrive Simona. “Chi ha visto e taciuto deve pagare. Chi ha sentito e non detto deve pagare. Anche se il prezzo più alto, il più ingiusto, l’hai pagato tu, perché a te hanno tolto la vita, condannando noi a convivere con la tua assenza, con un vuoto che nessuna parola potrà mai colmare”
Un mese senza verità, senza un colpevole, ma soprattutto senza un ragazzo di soli 22 anni ucciso senza un perché. “Le nostre suppliche non sono bastate a scuotere le coscienze di chi era lì quella maledetta sera. Sei stato colpito con ferocia, con una crudeltà che non riesco a comprendere. L’assassino non è solo chi ha sferrato quei colpi. È anche chi ha visto e ha scelto di voltarsi dall’altra parte, chi ti ha visto cadere ed è scappato via lasciandoti morire senza guardarti negli occhi”. E conclude:
“Vorremmo ancora dire che in mezzo al dolore e all’indifferenza ci sono state anche anime buone che non hanno voltato le spalle.Sono state li, hanno stretto la mano di Marco e hanno fatto tutto il possibile per aiutarlo.Il vostro gesto non verrà dimenticato, per noi sarete sempre persone speciali. Grazie di cuore.”
Come gesto d’amore ma anche segnale per non dimenticare Marco, i suoi amici hanno organizzato per il prossimo sabato una fiaccolata in piazza Lussu a Ilbono alle 19 e 30.












