Gli odori nauseabondi sono quasi all’ordine del giorno, ma aumentano con l’alzarsi delle temperature, per non parlare di più di uno sversamento di liquidi. Succede al cimitero di Quartu dove, dal 2018, novanta bare sono state posizionate dentro strutture metalliche che, da provvisorie, sono diventate definitive. Una situazione che ha portato più di un cittadino a protestare e la consigliera comunale Barbara Cadoni a farsi portavoce del malcontento e chiedere, ufficialmente, “cosa intenda fare il Comune per risolvere la situazione e quali rassicurazioni dare ai familiari dei morti”. Sul punto ha risposto il vicesindaco, con delega ai servizi cimiteriali, Tore Sanna: “Le strutture metalliche verranno smaltite, abbiamo previsto un costo di quarantamila euro. Per venticinque bare è prevista una traslazione, per altre venti l’incassamento e tutte finiranno in un nuovo spazio tra i colombari del cimitero”, spiega Sanna. Il costo finale sarà di 50660 euro, tutti soldi che usciranno dalle casse del Comune. “Per le famiglie non è prevista nessuna spesa”, puntualizza il vicesindaco.
Bisognerà comunque prevedere una chiusura del camposanto per almeno dieci giorni, non consecutivi: “Da un lunedì a un venerdì, poi sabato e domenica sì alle visite e poi nuovamente ingressi sbarrati dal lunedì al venerdì successivo. Dovremo verificare la situazione insieme ai tecnici della Asl che dovranno procedere anche alle operazioni di incassamento delle bare dalle quali sono fuoriusciti dei liquidi”. Si stima che saranno almeno venti e solo quest’operazione costerà oltre ottomila euro.













