“Prevenzione Sardegna.It”: un progetto per informare, coinvolgere e contrastare il consumo di droghe.
Informare, coinvolgere e contrastare il consumo di droghe sono le linee guide del progetto “Prevenzione Sardegna.it” realizzato dall’assessorato regionale della Sanità e gestito dalla Asl di Cagliari sotto la responsabilità del dottor Massimo Diana, direttore del servizio per le Dipendenze. Il progetto è stato presentato oggi in un convegno dove diversi relatori si sono alternati sul palco parlando di realtà, problemi e possibilità di contrasto dei fenomeni legati alla droga e alle dipendenze in generale.
I fondi, 200 mila euro, provengono direttamente dal Governo con lo scopo di monitorare, curare e contrastare l’uso di sostanze stupefacenti. Il progetto prevedeva il coinvolgimento a 360 gradi della comunità sarda con le famiglie, la scuola e i presidi sanitari dell’ isola con lo scopo di creare una rete di contatti per tentare di erigere una barriera alla dipendenza di sostanze e comportamentali.
Lo strumento principale del progetto è un opuscolo di venti pagine in grado di offrire piccole “pillole” di conoscenza rispetto ai temi delle dipendenze
Ma il mondo delle tossicodipendenze e delle dipendenze è stato sviscerato anche tramite incontri e conferenze e realizzando uno spot pubblicitario sui social network come Facebook, Twitter, You Tube e Google. Sono state anche distribuite locandine e flyier a colori con indicazione del numero verde e l’indirizzo di posta elettronica ai quali rivolgersi in caso di necessità.
“Questo progetto, che parte dal Dipartimento Nazionale Politiche Antidroghe, è stato assegnato alla regione Sardegna” ha detto Massimo Diana” che a sua volta ha incaricato la Asl di Cagliari. L’obiettivo principale è quello di fare prevenzione che significa intercettare o impedire le prime esperienze perché l’età dei primi contatti con le sostanze si sta abbassando e notiamo che ci sono ragazzi che a 12 anni abusano già di cannabinoidi. Il progetto, tra le altre cose, è caratterizzato da un numero verde al quale rispondono degli operatori molto preparati in grado di ascoltare sia la richiesta e quindi i bisogni, sia di orientare verso i servizi”.
Il Dottor Diana ha anche sottolineato che “Fino a qualche anno fa si parlava di tossicodipendenze da eroina, cocaina e cannabis, ma ora si ripetono gli allarmi, come detto per l’abbassamento dell’età media di chi ne fa uso, ma soprattutto per la comparsa di nuove sostanze come Ecstasy, Mdma, Mascalina, Pcp ma anche cannabinoidi sintetici. Il problema viene aggravato dalle cosiddette droghe legali come alcool, parafarmaci e tabacco”.
Il progetto ha monitorato anche le dipendenze comportamentali come il gioco d’azzardo patologico e quelle da tecnologie.
Guardate il video con l’intervista al dottor Massimo Diana.












