Un maxi finanziamento da 9 milioni di euro al comune di Cagliari per la gestione dei rifiuti attraverso un emendamento alla manovra finanziaria da 10 miliardi approvata ieri notte dal consiglio regionale, con quattro mesi di ritardo sulla tabella di marcia. La finanziaria è la prima del governo regionale del campo largo guidato dalla 5 stelle Alessandra Todde.
Lo stanziamento milionario ha immediatamente creato malumori e tensioni, perché destinato solo ed esclusivamente al comune di Cagliari: la motivazione ufficiale è che il capoluogo è, e questo è vero, la città della Sardegna più frequentata e vissuta anche da chi non ci abita, da lavoratori e studenti che arrivano al mattino e vanno via la sera e dunque non rientrano nel sistema della raccolta differenziata. Un modo per alleggerire i cittadini dalla pressione della tari, insomma, e per non essere costretti a pagare anche per chi sporca e a Cagliari non ci vive: al momento, però, la tassa sui rifiuti è aumentata, la città è sporca e la raccolta non funziona come dovrebbe.
Il centrodestra contesta però i 9 milioni, e ipotizza che alla base di questo insolito stanziamento ci siano motivazioni più politiche che logistiche: i progressisti di Zedda entrarono all’ultimo minuto utile nel campo largo alle scorse regionali dopo settimane di campagna elettorale al fianco dell’altro candidato Renato Soru, e anzi in netta polemica con la scelta della Todde, e fra due mesi si vota al comune di Nuoro, dove il candidato di centrosinistra è un esponente dei 5 stelle e dove, per puntare alla vittoria, si lavora a replicare la coalizione che ha vinto le regionali.












