La Sardegna si avvia a diventare una delle regioni più anziane d’Italia. Secondo le proiezioni demografiche, entro il 2050 oltre il 40% della popolazione isolana avrà più di 65 anni, a fronte dell’attuale 27,4%. Un trend che preoccupa per le sue implicazioni sociali, sanitarie ed economiche. In occasione della Giornata Mondiale della Fisioterapia, l’Ordine dei Fisioterapisti della Sardegna Centrale ha lanciato l’allarme: l’invecchiamento della popolazione, soprattutto nelle aree interne e rurali, richiede un potenziamento dei servizi di prevenzione e assistenza.
La campagna “Il movimento che non si ferma” promossa dall’Ordine mira a sensibilizzare i cittadini sull’importanza dell’attività fisica e dell’esercizio terapeutico, strumenti fondamentali per contrastare la fragilità e promuovere il benessere. I dati evidenziano una situazione critica: la Sardegna registra un tasso di fecondità tra i più bassi d’Italia e un saldo naturale negativo, con un numero di decessi superiore alle nascite. Inoltre, la carenza di fisioterapisti e le difficoltà di accesso ai servizi sanitari nelle zone più isolate aggravano il problema.









