Le immagini sono forti: persone in fila, unite da un filo spinato che tengono in mano e con indosso pettorine che replicano le divise degli internati nei campi di sterminio nazisti. Solo che l’occasione non è la commemorazione della shoah, ma la protesta contro l’obbligo di green pass. E ce n’è abbastanza per fare infuriare tutti: dalle comunità ebraiche all’associazione partigiani passando per le forze politiche di mezzo arco istituzionale
Insorge l’Unione delle comunità ebraiche italiane per il filo spinato e i cartelli che paragonano la campagna vaccinale alla tragedia della Shoah. “Una vergogna intollerabile”, denuncia all’AGI Noemi Di Segni, presidente dell’Ucei. E spiega: “Questa non è né potrà mai essere una protesta solo ebraica, perché in gioco ci sono valori che sono di tutti. La Memoria, fondamento di vita e civiltà. Auspichiamo una condanna unanime di fronte a fatti che non possono incontrare alcuna comprensione – prosegue – né essere falsamente equivocati come esercizio della libertà di espressione. Qui siamo in ben altro campo. Una vergogna intollerabile”. Continua a legger su Agi.it












