Continua in Sardegna l'”Inverno” dei consumi anche per i saldi.
A circa due mesi dall’inizio dei saldi Confcommercio Sardegna conferma che all’interno di una contrazione generalizzata dei consumi, ribadita anche dall’Istat, i saldi si ritrovano a non essere più lo strumento che solleva le vendite del settore abbigliamento.
“I supersconti – afferma Agostino Cicalò, Presidente Confcommercio Sardegna- non hanno aiutato le vendite ai saldi. E’ tutto il sistema dei consumi in Sardegna ad essere fermo”.
Da un’analisi di Confcommercio Sardegna e CdC & Partners, si rileva un calo medio del 6,3 % rispetto allo scorso anno su base regionale condotto su un campione di 484 esercizi commerciali nelle quattro province storiche. A livello nazionale il calo certificato da Federmoda Italia Confcommercio è stato del 3,23% rispetto al 2013.
Che lo scenario non si presentasse dei migliori lo aveva annunciato già l’Osservatorio Acquisti Federmoda Carta SI, per i pagamenti con carta di credito dove la Sardegna ha avuto un calo nel 2013 rispetto al 2012 del 17%, la peggior Regione d’Italia, seguita dalla Basilicata con un meno 11%, ma soprattutto contro un calo del 7,2% nazionale medio.
“Già in autunno – spiega Cicalò- le vendite non erano state supportate dal clima eccessivamente mite e l’attesa dei saldi faceva sperare nel recupero di qualche margine per gli imprenditori del settore. Così non è stato ed i motivi sono oramai noti: primo tra tutti un clima di sfiducia generale, e di calo dei redditi delle famiglie, che sono la base per un rilancio dei consumi”.
L’asticella degli sconti in partenza si è subito assestata su percentuali importanti 30-40% per poi crescere via via e nelle ultime settimane dove non è stato difficile trovare sconti che si impennavano in molte situazioni sino al 70%.
Il flusso dei clienti si è concentrato principalmente nei primi dieci giorni e di fatto nei primi due fine settimana. Poi la situazione delle vendite è andata via via affievolendosi.