Uno spiraglio di luce per la nave Kenza, da oltre dieci mesi attraccata nel molo Sabaudo. In attesa di una svolta giudiziaria, che dovrebbe arrivare a giugno con il pronunciamento del Tribunale, finisce l’emergenza umanitaria. I quindici marinai marocchini tornano in patria e arriva un nuovo equipaggio. E da parte dell’armatore ora sembra esserci collaborazione per risolvere la vertenza, anche se rimane il problema della banchina occupata in attesa che la nave venga dissequestrata. “La situazione é delicata ma ci siamo avviando alla risoluzione di un problema che si prolunga da quasi un anno – spiega il commissario dell’Autorità portuale, Vincenzo Di Marco – Ora la solidarietà deve continuare, noi garantiamo il massimo impegno così come fatto finora”.
La storia. L’imbarcazione marocchina, insieme a tutto l’equipaggio, si trova nel molo Sabaudo del porto di Cagliari dal 5 maggio scorso. Una protesta contro l’Armatore che non paga i quindici marinai da oltre un anno. Il 1 luglio 2013 la nave é stata messa sotto sequestro dal giudice del Lavoro di Cagliari. La lotta sindacale ha col tempo comportato sacrifici da parte dei quindici marittimi rimasti senza soldi. La situazione ha indotto il Welfare marittimo, ossia Autorità portuale, Autorità marittima, enti locali, e il cluster marittimo guidato da Stella Maris, ad occuparsi dell’aspetto umanitario della vertenza e ad adoperarsi per garantire una permanenza dignitosa dei marinai marocchini, fornendo viveri e tutti i beni di prima necessità. Il 23 dicembre scorso, il Tribunale di Cagliari ha sancito il fermo nave e la conseguente nomina del custode giudiziario. Dopo la partenza di 5 marinai, a gennaio anche gli altri 10 marittimi sono stati rimpatriati e sostituiti con un altro equipaggio, che per ora conta tre uomini. Finita, quindi, l’emergenza umanitaria. Ora si attende il pronunciamento del Tribunale di Cagliari, atteso per giugno, e la partenza della nave Kenza dal porto cagliaritano.
“Con il nuovo comandante – precisa Di Marco – stiamo definendo un cronoprogramma perché la nave possa prendere presto il largo, rispettando i termini imposti dalla legge”. Un ringraziamento é stato espresso dal nuovo comandante della nave Kenza, Idrissi Abdeloahah: “siamo riconoscenti per l’accoglienza umana dimostrata dalle autorità ed enti locali, oltre che della gente comune – ha detto – Mi impegnerò per portare a termine le promesse che ho espresso”.











