Non c’è pace per chi vive in quelle vie che raccontano storia e cultura del capoluogo sardo, forse le più caratteristiche della città che si affaccia sul mare e prese d’assalto da centinaia di persone non solo il fine settimana. Locali, tanti, che spesso non rispettano le regole del quieto vivere: non mancano infatti multe e sanzioni che si susseguono, una dopo l’altra, “punizioni” che sfociano anche con l’obbligo di abbassare le serrande. Ma non basta. C’è infatti chi continua a non tener conto delle difficoltà di chi abita nei palazzi e che da anni protesta per quel rumore che mette a dura prova nervi e pazienza. L’ultimo caso è segnalato da un residente, il quale ha postato audio e video di un confronto con alcuni clienti di un locale. Ha chiesto con toni gentili ed educati di rispettare chi vorrebbe dormire, la risposta? “I tappi”.
“Sono anni che io e la mia famiglia sopportiamo, con estrema pazienza, i rumori provenienti dal locale.
Rumori che si protraggono anche fino oltre l’una del mattino, con spostamento di tavoli, suppellettili, porte che vengono sbattute, clienti che, talvolta, si trattengono a parlare fin anche alle due.
Abbiamo cercato in ogni modo di far comprendere il disagio ma purtroppo senza trovare riscontro da parte della proprietaria. Il locale non è per niente insonorizzato (solamente una insonorizzazione del soffitto che non serve letteralmente a nulla).
Da alcuni mesi la situazione è aggravata dall’utilizzo del Karaoke ad orari assurdi” spiega il cittadino. Esasperato, ha registrato un video con il cellulare, “si evince come una cliente del locale, che si trovava all’esterno, non appena mi ha visto, si precipiti verso la vetrina per chiedere di spegnere la musica. (“Spegnete, Spegnete”)
La stessa cliente si permette di suggerirmi i tappi per le orecchie.
Poco dopo un altro dei clienti del ristorante esce per dirmi, tra le altre cose, di trasferirmi a Quartu se non mi sta bene.
Rendiamoci conto. Questa eccelsa mente mi suggerisce di trasferirmi. Abito qui dal 2001 e io mi dovrei trasferire.
E fortunatamente il cliente si è limitato alle sole parole. In altre due occasioni sono stato una prima volta aggredito fisicamente da parte di uno degli avventori e la seconda ho ricevuto minacce.
Proprio in quel momento (00.15) una volante della Polizia Stradale si trovava a passare nel VIco Barcellona. Io e mia moglie abbiamo fatto presente quanto stesse accadendo. Gli agenti, cortesemente, hanno quindi proceduto a fermarsi per intervenire. Hanno effettuato il mio riconoscimento. Dopo circa 15 minuti hanno ripreso il loro pattugliamento”.
I canti, però, sono proseguiti sino 00.50. “Infine si sono intrattenuti a parlare fino alle 2.30 del mattino”.
Una continua lotta “per far comprendere il nostro diritto al sonno e alla tranquillità, purtroppo tutte le nostre richieste sono state disattese”. Una situazione insopportabile, comune a quella di tanti residenti che mettono da tempo in evidenza il problema e chiedono solo la possibilità di poter dormire, usufruire di questo diritto che non sempre viene rispettato da chi frequenta il centro storico.












