Un giovane migrante muore allo skate park di Uta, ma la musica del concerto non si ferma: la festa va in scena a Uta nonostante la tragedia, avvenuta sotto gli occhi di diverse persone. Dentro e fuori dal paese esplode la polemica. Il post di un giovane del posto, viene condiviso e rilanciato anche dal politico cagliaritano Antonello Gregorini: “Ieri è morto un ragazzo. È deceduto mentre si allenava nel campo sportivo di Uta, probabilmente d’infarto. Il medico è sopraggiunto per stendergli addosso un lenzuolo bianco che si mimetizzava con la terra battuta del campo di calcio da Terzo Mondo. Ma, d’altronde, anche lui arrivava dal Terzo Mondo. E forse è per questo che affianco al cadavere si suonava, si faceva festa e si mangiava. Forse è perché è di un colore diverso dal nostro che a nessuno è importato niente. Fosse stato bianco come il campo, come quel lenzuolo, la festa si sarebbe fermata, lutto cittadino e condoglianze di “illustri” personaggi. Non era un essere umano, un ragazzo, era solo un nero…”. Ma al di là del fatto che fosse italiano o straniero, emerge anche come la mancanza di formazione sui soccorsi con i defibrillatori sia in molti casi decisiva. il Comune di Uta ha comunque smentito che i soccorsi non siano stati tempestivi.Nella foto, il cimitero di Uta.












