È tornata in Sardegna per stare un po’ con la figlia, a San Sperate, ma a Paola Giorgi il destino le ha giocato il peggiore degli scherzi. Si è presa una brutta polmonite, è guarita ma ha avuto una ricaduta e, per colpa di un batterio, è morta il 19 marzo 2023 al Santissima Trinità, nel reparto di Medicina. Da quel giorno la figlia, Noemi Giustri, disoccupata e disabile, cerca disperatamente di darle una degna sepoltura. Ma ogni suo tentativo è andato a vuoto. La mamma abitava a Firenze e lì sopravviveva con una piccola pensione sociale, pochi spiccioli ai quali non veniva sommato nulla “perchè era nullatenente. Povera, in altre parole”, spiega la figlia. Che ha preso contatti sin dai giorni successivi al decesso della madre con le assistenti sociali di Cagliari e le loro colleghe fiorentine. La speranza era che il Comune toscano si accollasse le spese funebri: “Invece niente, proprio oggi ho saputo che non verseranno un centesimo”. Il motivo? Impossibile saperlo, a Noemi è bastato il “no” per farla cadere ancora di più nell’angoscia: “È stata dimenticata da tutti tranne che da noi parenti”. Paola Giorgi è da ormai due mesi in una cella frigo dell’obitorio, il luogo nel quale viene messo chi attende di essere seppellito.
Ma l’attesa, in questo caso, rischia davvero di essere eterna. “Per un funerale in grazia di Dio servono almeno tremila o 3500 euro, soprattutto se voglio il trasferimento della salma da Cagliari al camposanto di San Sperate, dove vorrei tanto che mamma fosse seppellita”. E, per far uscire definitivamente la madre dalla cella frigo e posarla all’interno di una bara, Noemi Giustri può solo contare sulla solidarietà e sul buon cuore delle persone: “Chiunque possa aiutarmi economicamente può farlo facendo un versamento all’Iban 5333171158440608, codice fiscale GSTNMO76C48D583S, intestato a Noemi Giustri, oppure mi può anche chiamare al +393497301422”.










