Anna Laura Pilia è morta per annegamento. La bambina di dieci anni finita sott’acqua col suo monoscafo, rimasto ribaltato durante una prova di “scuffia” nel corso di una lezione di vela, non ha colpito la testa o altre parti del corpicino contro nulla. Fatale, quindi, l’annegamento. E, stando a quanto ulteriormente confermato, la piccola indossava il classico giubbottino che viene dato in dotazione ai velisti. L’autopsia è durata poco meno di sei ore ed è stata effettuata dall’anatomopatologa Michela Laurenzo. Bisognava capire soprattutto se la causa della morte potesse essere legata a qualche colpo preso durante il ribaltamento dell’optimist, ma non è emerso nulla in tal senso. La pista principale, che trova ulteriori conferme dopo l’esame autoptico, è che la piccola sia rimasta impigliata in una cima, forse con i capelli, il tempo purtroppo necessario per perdere conoscenza prima di riemergere dall’acqua. La salma è stata già restituita a papà Bruno e mamma Silvia per la celebrazione del funerale.
E le esequie sono già state fissate per domani, sabato 10 agosto, alle undici, nella chiesa di Sant’Andrea. Il sindaco di Tortolì ha proclamato ufficialmente il lutto cittadino: bandiere a mezz’asta e attività pubbliche sospese durante la messa, con l’invito ai commercianti ad abbassare le serrande. Intanto, le indagini vanno comunque avanti: la Procura ha deciso di delegare la Guardia Costiera di Arbatax, competente anche per territorialità.











