Monserrato, dopo la nuova ordinanza restrittiva firmata ieri dal sindaco Locci a seguito dell’aumento dei casi di positività al Covid19, interviene la consigliera di minoranza Francesca Congiu: “Le misura giunge improvvisa, quanto tardiva, nel suo evidente intento di chiudere la stalla quando i buoi sono scappati”. Come pressoché tutti i centri dell’isola, anche a Monserrato si registra un importante aumento dei casi. Sino a metà settembre la città era covid free e questo ha permesso ai cittadini di trascorrere i mesi estivi con più serenità. Sino a pochi giorni fa, il primo cittadino Tomaso Locci ha sottolineato che solo con un incremento dei casi avrebbe adottato delle misure restrittive per contenere la diffusione del coronavirus e così è stato: in pochi giorni i casi sono aumenti da 14 a 41.
Immediata quindi la presa di posizione che prevede, tra gli altri punti inseriti nell’ordinanza, il divieto della formazione di stanziamenti ed assembramenti nelle Piazze, nelle strade e più in generale nei luoghi pubblici all’aperto, sino al 9 è vietato dopo le ore 18 e sino alle 5 del giorno successivo, il consumo di cibi e bevande nei luoghi pubblici e aperti al pubblico e dalle 24 alle ore 5 sono consentiti esclusivamente gli spostamenti che non implichino assembramenti e stazionamenti, e fermo restando l’obbligo di mantenere la minima distanza interpersonale di almeno un metro e di utilizzare i dispositivi di protezione.
“Era inevitabile che lo facesse – sostiene Francesca Congiu, esponente del Pd – ma tale misura giunge improvvisa, quanto tardiva, nel suo evidente intento di chiudere la stalla quando i buoi sono scappati. Si poteva fare tanto per evitare di arrivare ai numeri attuali del contagio, ma poco o nulla è stato fatto nei mesi estivi e in quelli di inizio autunno. Una sottovalutazione grave e pericolosa del problema, che non trova giustificazioni. Val la pena di ricordare, sommessamente, che in data 29/09/2020 il Pd, da me rappresentato, unitamente agli altri consiglieri di minoranza, aveva depositato una interrogazione urgente nella quale si chiedeva al Sindaco se intendesse porre in atto alcune importanti misure, già assunte da vari Comuni della Sardegna, consistenti nell’acquisto di test per lo screening della popolazione e/o quantomeno l’acquisto dei test rivolti ai nuclei famigliari ove è presente un disabile e valutare l’ipotesi dell’estensione dello screening alle persone di età superiore ai 60 anni. Certamente queste misure avrebbero aiutato a tenere sotto controllo i livelli del contagio e indotto ben prima di oggi a prendere provvedimenti adeguati a bloccare la diffusione. Così non è stato, perché il sindaco non prese minimamente in esame quella interrogazione, dichiarandola non urgente e rimandandone la trattazione a tempo indeterminato, visto che anche di recente, il 29.10.2020 l’interrogazione è stata sostanzialmente riproposta e allegramente non discussa, con la motivazione che il tempo dedicato era terminato. Si intendeva, in quest’ultima interrogazione non discussa, ulteriormente chiedere al Sindaco quali azioni avesse intrapreso o intendesse intraprendere per mitigare il rischio della diffusione del contagio a Monserrato, stante la recrudescenza dell’epidemia in tutta la Sardegna. Duole pensare che se la nostra voce fosse stata ascoltata prima, i cittadini sarebbero stati protetti e tutelati meglio. Speriamo che da ora in avanti ci sia maggior coinvolgimento della minoranza nelle decisioni che riguardano il Covid e la salute dei cittadini, e soprattutto finisca la stagione dei proclami e inizi quella del fare”.