Pazienti positivi in tutti i reparti, anche nel pronto soccorso, infermieri e Oss “travolti” dal lavoro e costretti anche a rimanere in ospedale oltre l’orario di lavoro, con un boom quotidiano di arrivi da dover prendere in carico. Sono i principali problemi denunciati dal Nursind e dall’Usb al Policlinico di Monserrato. Senza il supporto del pronto soccorso del Santissima Trinità, nel sud Sardegna ci sono solo due scelte: o Monserrato o Brotzu. “Stiamo assistendo a un decadimento assistenziale senza precedenti, ci sono interi reparti con tanti positivi al Covid che non vengono assorbiti dagli altri ospedali e restano da noi, gestirli è impossibile, convivono con non positivi”, denuncia Christian Cugusi, infermiere e dirigente del Nursind. “C’è un aumento esponenziale dei positivi anche tra il personale sanitario. Nel blocco M venti positivi, altri venti al pronto soccorso e i numeri son destinati ad aumentare tutti i giorni. Siamo fortemente preoccupati”.
E infermieri e Oss confermano. Valentina Bello è infermiera al pronto soccorso del Policlinico: “Qui vengono tutti perché siamo attivi solo noi e il Brotzu, mi ritrovo con una lista d’attesa esorbitante anche per i codici gialli”, racconta. “Devo gestire pazienti Covid e no Covid, ben oltre l’orario di lavoro. Ho dovuto rinunciare a riposi e ferie programmate, facendo anche doppi turni. Mi manca il recupero psicofisico, un rischio anche per garantire la dovuta attenzione durante i turni”. Polemico anche Maurizio Cara, Oss 63enne: “Le nostre forze sono ridotte, siamo sfiniti e massacrati. Non c’è solo il Covid, tutte le patologie devono essere curate. Nieddu riveda le sue strategie, così come il Policlinico”.












