La garante esprime il proprio personale disagio a “dover intervenire doverosamente nei confronti di un’amministrazione locale su una questione che tocca sensibilmente la comunità educante di Monserrato e che richiama l’attenzione più vasta dell’opinione pubblica su una materia che ritiene fondamentale per l’educazione delle persone minori di età residenti nella nostra regione e per quelle che, nel periodo estivo vi trascorrono le vacanze con la propria famiglia”.
Una inopportuna presenza sul palco, è definita, quella della Smeraldi, “suscita una degna reazione del mondo della scuola, che mi informa delle azioni educative sull’affettività e sulla sessualità intraprese in diversi istituti del territorio, grazie alla sensibilità e dedizione di docenti, educatori e pedagogisti, rivolte ai bambini e adolescenti frequentanti le loro scuole. Contestualmente i docenti sollecitano il mio intervento e di questo li ringrazio perché, nel chiedermi: “dove siete voi Garanti che dovete vigilare e chiedere spiegazioni sui valori che ci sono alla base della iniziativa … Avete fatto il vostro dovere?” , mi danno la possibilità di manifestare il mio disappunto. Di schierarmi al loro fianco. Di sostenere totalmente le loro proteste, anzi, mi danno l’opportunità di unirmi a questa giusta censura. Nel rammentare che la pornografia rappresenta un afrodisiaco insidioso per l’adolescenza, età in cui i rischi per la salute fisica e l’integrità psicologica, aumentano se la sessualità si sviluppa con modelli di riferimento “a luci rosse”, colgo l’occasione per invitare il Sindaco di Monserrato ad osservare la questione da questo non trascurabile punto di vista e compiere un decisivo e necessario passo indietro”.










