Una batosta, quella del Covid, arrivata al culmine di una crisi che va avanti senza sosta dal 2008. E la Fase 2 ancora non decolla a causa della contrazione dei consumi, dei potenziali clienti spaventati dal contagio e dalle misure del Governo, buone solo sulla carta, ma in concreto insoddisfacenti.
“E via Dante è proprio la fotografia di come sta andando il commercio a Cagliari con un negozio aperto e 3 chiusi”, dichiara Davide Marcello, commerciante e dirigente CCN Consorzio Cagliari Centro Storico, “stiamo attenti, perché se chiude la via, chiude la città. Le attività sulla strada sono il primo presidio della sicurezza. Noi arriviamo alle 7 alle 8 alle 9 e chiamiamo la forza pubblica. Poi puliamo il marciapiede e manteniamo il decoro e illuminiamo le strade. Se chiudiamo noi la città si spegne.
Il momento è drammatico”, aggiunge, “e non c’è nessuna ripresa. La maggior parte della gente ha dato fondo ai risparmi il mondo e ancora in tanti temono il contagio e preferiscono evitare di entrare nei negozi”.
E ci sono poi le responsabilità del Governo. “La cassa integrazione sta arrivando adesso a singhiozzo e i 25 mila euro li hanno presi in pochissimi a causa delle condizioni impossibili”, dichiara Marcello, “qui serve l’helicopter money, occorre mettere liquidità nelle tasche degli imprenditori. Perché se io chiudo licenzio i miei dipendenti e li devi mantenere; va tenuta viva la parte imprenditoriale del paese che ha subito una pesante batosta, proprio al culmine di una crisi che andava avanti almeno dal 2008”.