“Com’è possibile che ancora oggi esista il modo per realizzare una ricetta falsa? Come mai ancora non cambiano le procedure di acquisto dei farmaci?”. Il dolore non cessa per la perdita del suo amato figlio, l’accompagna ovunque anche quando incontra altri giovani e parla con loro per metterli in guardia dai pericoli: basta veramente poco, infatti, per cadere nella trappola delle dipendenze che si può rivelare fatale. Non smette mai mamma Barbara di gridare, di raccontare ciò che è accaduto al figlio, ucciso da un mix letale, per aiutare altri genitori e altri ragazzi: una testimonianza, la sua, che vale più di mille parole. E anche attraverso i social lancia instancabili appelli che possono salvare la vita a chi, per gioco e ignari del pericolo, cadono nelle tendenze che proprio non devono essere seguite.
Il suo ultimo impegno è riposto sulla tematica delle ricette con le quali possono essere reperiti alcuni psicofarmaci che, se usati sotto stretto controllo medico, sono un valido ausilio per chi ha necessità ma se versati, anche in piccole quantità, nei drink costituiscono un mix pericoloso, sottovalutato dai giovani ed estremamente adottato, però. Non solo: tutorial semplici da reperire che indicano le modalità per procedere allo sballo, quelli di cui ha scoperto l’esistenza due anni fa quando il suo Gabriele è andato via. Ecco le parole di Barbara Mura: “I genitori hanno bisogno di aiuto! Cos’altro deve succedere?
Si tende sempre a dare la colpa a noi, perché ritenuti incapaci di educare, di limitare, di dare regole. E di tutto quello che c’è fuori dalle mura di casa, di chi è la colpa?
Perché un ragazzino, anche minorenne, può comprare liberamente delle medicine che possono essere pericolose e che ormai si dovrebbe sapere, vengono usate per “sballarsi” come fanno gli esempi messi a disposizione sui social? Com’è possibile che ancora oggi esista il modo per realizzare una ricetta falsa? Come mai ancora non cambiano le procedure di acquisto dei farmaci?
Questa sensazione di solitudine che ho provato dopo la morte di Gabriele è la stessa sensazione che stanno provando ora questi genitori in cerca di aiuto. Non è possibile che ancora non ci sia una soluzione a tutto questo”.











