“Mia mamma sbarcata a Elmas con l’esito del tampone, rifiutato per la firma illeggibile dell’operatore sanitario”

Partita da Milano e arrivata in Sardegna con la certificazione, ma non è bastato per una 67enne di Assemini. Il figlio, Stefano Corona: “Le hanno detto che nel documento la firma dell’operatore sanitario era illeggibile e non c’erano timbri. Assurdo, ha dovuto attendere un’ora per fare il test antigenico e abbiamo buttato al vento ben 35 euro: chi ce li renderà?”


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Partita da Milano Linate alle 21:15, ieri, e atterrata a Elmas verso le 22:40. Una 67enne di Assemini, al momento dei controlli, si è però trovata a vivere un’odissea. A raccontarla è il figlio, Stefano Corona: “Siamo a Milano perchè mio padre si trova ricoverato per un serio problema di salute. Ieri, mia mamma è tornata in Sardegna e aveva il certificato del test antigenico rapido fatto qui in Lombardia e pagato trentacinque euro. Ma gliel’hanno rifiutato perchè la firma del medico risulta illeggibile”, racconta il figlio, che ha mandato alla nostra redazione la copia del documento. “Gli addetti ai controlli le hanno detto che non c’era nemmeno il timbro, ma io mi sono informato bene e mi era stato detto che sarebbe bastato presentare l’esito del tampone effettuato entro le 48 ore precedenti al viaggio”. E, infatti, la data riportata è quella del 25 marzo, il giorno stesso della partenza della sessantasettenne. Ma non è bastato, stando al racconto del figlio: “Ha dovuto sottoporsi al test antigenico rapido proposto da Regione e Ats, e attendere quasi 45 minuti, buttata all’aeroporto, l’esito, fortunatamente negativo”.
“Ora: la firma può anche non essere leggibile, ma la Regione non l’ha mai specificato. È stata un’odissea, abbiamo buttato al vento ben trentacinque euro. Perchè si pretendono i tamponi quando, poi, le persone spendono soldi inutilmente visto che vengono invalidati dal personale? Chi ci renderà quei soldi?”.


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