Ha chiuso i battenti lo scorso primo gennaio il centro antiviolenza dell’ex provincia del Medio Campidano. Da ben sette mesi, le donne vittime di abusi fisici e psicologici (e i loro figli, testimoni incolpevoli), non hanno più un punto di riferimento a cui chiedere aiuto. In un mometo storico dove le cronache raccontano ogni giorno di continue violenze e abusi. E femminicidi. Il centro era operativo del 2008, dopo nove anni ha interrotto il suo servizio per la scadenza contrattuale tra l’ex Provincia e il soggetto gestore.
Il caso arriva in consiglio regionale con l’interrogazione della consigliere regionale del Pd Rossella Pinna “Il centro antiviolenza del Medio Campidano deve riprendere immediatamente la sua attività”. La consigliera chiede all’ Assessore regionale della Sanità chiarimenti immediati sulle ragioni dell’interruzione del servizio, il riavvio dell’attività del centro, l’entità dei contributi regionali erogati e, alla luce della volontà del Consiglio regionale, la continuità delle prestazioni in tutte le strutture dell’Isola.
“E’ gravissimo, soprattutto dopo gli ultimi fatti di cronaca contro le donne della Sardegna, che i centri antiviolenza – scrive Rossella Pinna – blocchino la loro opera sul territorio e non possano così proseguire il loro importante compito di presidio, di sostegno, di tutela e di prevenzione nonostante il Consiglio regionale abbia ribadito chiaramente il ruolo strategico di queste strutture”.
L’Assemblea, infatti, nella recente manovra finanziaria ha approvato un emendamento che incrementa lo stanziamento per il 2017 da 300 mila a 900 mila euro e ha assegnato ulteriori 300 mila euro per ciascuna annualità 2018 – 2019 per rafforzare le attività dei Centri e garantire i compiti e le funzioni loro assegnati dalle norme regionali. Lo stesso Consiglio ha approvato una modifica normativa alla legge regionale n.8/2007, che limitava il numero dei Centri, estendendoli opportunamente, al fine di rendere più capillare e articolata la rete dei servizi su tutto il territorio regionale, anche alla luce dell’obiettivo, a livello statale, di rafforzare e diffondere sull’intero territorio la presenza di questi importanti presidi.












