Folla al funerale di Maximiliano Vinchesi, il militare 49enne della Brigata Sassari morto domenica nel terribile schianto di via Leonardo da Vinci. Nella chiesa di Santa Maria degli Angeli, a Flumini di Quartu, al primo banco c’erano i suoi genitori Alessandra e Mariano, i due fratelli Mirko e Alessandro, la compagna Pamela e tutti gli altri parenti. La cerimonia funebre si è svolta alla presenza del comandante della Brigata Sassari, il generale Stefano Messina, del comandante del 151esimo reggimento fanteria, il colonnello Alessio Argese, dove Vinchesi prestava servizio, e di una folta rappresentanza di soldati della Brigata. All’uscita dalla chiesa un picchetto militare ha reso gli onori al feretro del sottufficiale, scanditi da tre squilli di tromba di un trombettiere della banda musicale della Brigata. Sopra la bara, avvolta nel tricolore e portata a braccia dai militari della scorta d’onore del 151esimo reggimento la fotografia, la sciabola, le decorazioni e il copricapo del “sassarino”, simboli di un’esistenza al servizio della patria, gran parte della quale spesa in numerose missioni di pace all’estero. Ai piedi del feretro è stato deposto il cuscino di fiori del capo di stato maggiore dell’Esercito, generale di corpo d’armata Pietro Serino.
La messa è stata officiata da don Marco Zara, cappellano militare del 151esimo reggimento. Prima dell’ultimo viaggio verso il cimitero quartese, il tricolore è stato ripiegato dai commilitoni ed è passato nelle mani del comandante del 151esimo reggimento, che lo ha consegnato ai familiari del sottufficiale.









