Tasse non pagate per oltre due milioni di euro, ecco la maxi evasione fiscale fatta da una società cagliaritana solo formalmente di diritto estero, mossa che ha consentito a chi la gestiva di trasferire tutti i ricavi in Germania. E, in parallelo, un ingegnere cagliaritano che ha evaso al Fisco 11 milioni di euro. Sono questi i due filoni seguiti dalla Guardia di Finanza di Cagliari, che ha portato a una corposa indagine culminata con la restituzione, in un’unica rata, degli oltre due milioni che mancavano all’appello grazie all’intervento dell’Agenzia delle entrate. Schermandosi dietro la formale veste giuridica di “soggetto estero”, l’azienda cagliaritana è riuscita a trasferire i ricavi maturati fuori dal territorio nazionale, avvantaggiando in questo caso la Germania con risorse che sarebbero dovute invece permanere a disposizione della cittadinanza italiana. I redditi, inoltre, arrivavano grazie anche a finanziamenti pubblici concessi per la costruzione e la manutenzione del Sardinia Radio Telescope, a San Basilio, cioè il mega radiotelescopio destinato alla ricerca scientifica ed al monitoraggio delle missioni aerospaziali, opera affidata dal principale ente di ricerca pubblico italiano per l’astronomia e l’astrofisica, erede culturale e storico dei più noti osservatori astronomici.
In parallelo, i finanzieri hanno anche scovato un ingegnere cagliaritano che, stando a quanto si apprende, non ha mai dichiarato redditi in Italia pur essendo residente in Sardegna. L’uomo, che ha lavorato anche per grosse multinazionali petrolifere, si è aperto conti a Singapore e in Svizzera, tutti paesi con regimi fiscali privilegiati, costruendosi un tesoretto totalmente occulto al Fisco italiano: il professionista è finito nei guai e la macchina della giustizia, nei suoi confronti, si sarebbe già messa in moto.











