Ci sono anche intrecci e favori massonici all’interno dell’inchiesta che ha portato all’accusa di corruzione per il presidente sardo Christian Solinas. È il 2022 quando Roberto Raimondi, residente all’estero, cerca di tornare in Sardegna procurandosi un incarico di livello. Così, dopo avere preso contatti con un massone, Raffaele Olla (non indagato) viene messo in contatto con Christian Stevelli, nome di spicco del Psd’Az, con tanto di contratto quinquennale in qualità di consulente di Solinas. Ma è il primo fratello a confidare a Raimondi che Solinas è “uno di loro, in sonno alla Grande loggia d’Italia”. E, stando alle carte relative alle indagini fatte dalla Guardia di Finanza che sono sfociate nell’inchiesta condotta dal pubblico ministero Giangiacomo Pilia, emerge che proprio l’appartenenza massonica di Stevelli, col grado di maestro venerabile alla loggia Concordia di Cagliari (dalla quale è stato espulso in seguito alla tempesta giudiziaria), ha facilitato Raimondi nelle interlocuzioni con Christian Solinas. Che, sin da subito e con la sponsorizzazione di Stevelli, “Chry, questo è un caro amico”, cerca di aiutarlo nella nomina a direttore dell’ufficio dell’autorità di gestione del programma operativo Eni Cbc bacino del Mediterraneo”: c’è già una lista di 252 candidati idonei alla nomina e allora, a luglio 2022, Solinas contatta il segretario generale per creare una manifestazione d’interesse che, alla fine, potesse permettergli di scegliere il nome del vincitore. L’11 maggio il primo incontro con Raimondi, poi emerge la volontà di garantire al presidente sardo una docenza alla “Link campus university” di Roma. In seguito, Solinas spedisce via email a Raimondi il suo curriculum vitae: “Caro Roberto, ti ringrazio ancora una volta per la splendida notizia appena comunicata e ti prego di estendere i ringraziamenti anche alla governance di Ateneo. In riferimento alla titolarità dell’insegnamento a me affidato, Storia del diritto italiano/Storia del diritto medioevale e moderno, rimango in attesa di tue indicazioni per l’avvio della didattica”.
Tra maggio 2022 e gennaio 2023 Roberto Raimondi, su mandato del rettore della facoltà di Medicina di Tirana, lavora alla chiusura dell’accordo per la condivisione del centro di simulazione medica avanzata e il “double degree” con l’Università di Cagliari, per darne la paternità politica a Solinas e chiede, al numero uno dell’ateneo albanese, di riconoscergli una laurea honoris causa e un incarico di docenza “a titolo gratuito” a Tirana. Dall’analisi degli investigatori sui dispositivi emerge infatti la volontà del presidente sardo di intraprendere la carriera accademica universitaria. Il 25 agosto 2022 Solinas nomina Raimondi direttore dell’ufficio dell’autorità di gestione del programma operativo Eni Cbc bacino del Mediterraneo con una procedura selettiva ad hoc. Nelle pagine dell’ordinanza si scopre anche che Stevelli consegue una laurea in “Servizi giuridici delle imprese” all’università “eCampus” grazie all’intercessione di Raimondi. Ma i 25 settembre 2022, il sindacato di dirigenti e direttivi della Regione Sardegna, chiede l’annullamento della procedura che ha portato alla nomina di Raimondi. Che chiede subito di eliminare il suo curriculum, risultato falso, dal sito Unilink perchè teme che possa “essere strumentalizzato dalla sinistra”. Poi, le notizie uscite sulla stampa e il presunto coinvolgimento di Raimondi nello scandalo mondiale dei “Panama Papares” fanno saltare il tavolo: Solinas e Stevelli emerge che volessero far ricoprire a Raimondi la carica di segretario generale della Regione ma che, in seguito alle perquisizioni e sequestri del 17 febbraio 2023, il piano sia andato a rotoli. Prima, il 30 gennaio, con degli articoli già usciti sui giornali, Raimondi contatta Stevelli, e si mostra impaziente: “Adesso, oltre lo sputtanamento mediatico se non mi nomina dopo che l’info ha girato l’Isola ci rimetto la faccia due volte”. Tra gli ultimi atti c’è un incontro a tre in un ristorante di Cagliari: al tavolo ci sono Solinas, Raimondi e Stevelli. Quest’ultimo li lascia soli, ma non arriva nessun accorto: “Chri io alla fine non sono riuscito a farmi dire quando vuole chiudere”. Solinas sarebbe stato “sempre ultra carino, però zero date. Qui la situazione ci sta sfuggendo di mano, se non preso il timone subito siamo nella m***. E lui più di noi fidati”. Il 12 gennaio Raimondi ipotizza che le criticità provenissero dalla posizione intransigente di Silvia Curto, che ha obbiettato che la nomina andasse fatta dopo una regolare procedura di concorso. La nomina sfuma per sempre il 17 febbraio 2023, con l’esecuzione dei provvedimenti di perquisizione e sequestro da parte degli investigatori. E con l’iscrizione nel registro degli indagati anche del rettore dell’Università di Tirana, Arben Gjata, e del direttore della “eCampus”, Alfonso Lovito.












