Massimo Zedda e Piergiorgio Massidda, i due principali candidati alla carica di sindaco, giocano a Lego mentre la città dalla politica avrebbe bisogno di ben altre risposte. Oggi abbiamo assistito a un teatrino che forse anticipa una campagna elettorale che, se fosse davvero questa, dimostrerebbe che i politici ancora una volta puntano alla poltrona e non al bene dei propri cittadini. Perchè giocare idealmente a Lego invece che parlare del futuro di una Cagliari ancora alle prese con enormi problemi, con famiglie senza casa che muoiono di fame? Come la donna di san Michele che cerca la frutta tra gli scarti delle bancarelle e dei cenoni, fotografata oggi da Casteddu Online.
Ha cominciato l’attuale sindaco di Cagliari, con una dichiarazione sull’Unione Sarda, che un tempo veniva definito dalla sinistra un giornale vicino a Cappellacci o Berlusconi, e che oggi è evidentemente il riferimento politico di Sel: “Massidda era in politica quando ancora io giocavo con i Lego”. Allora, è francamente difficile ipotizzare che Zedda giocasse con i Lego a 18 anni, ma non si è fatta attendere neanche la risposta dell’ex presidente del porto: “L’ultimo botto, per la precisione un “fischia e scoppia”, lo spara il nostro primo cittadino oggi sull’Unione Sarda. Caro Massimo Zedda, capisco e invidio il tuo ardire giovanile (anche se hai 40 anni) e so che entusiasmo e bagordi festivi possano un po’ annacquare ricordi e circostanze. Vorrei però affettuosamente ricordarti che quando io ero in politica tu eri già un dirigente di partito… e che più che baloccarti con i Lego ti affannavi a crearti una carriera politica. Ti confermo la mia amicizia, non mi candido contro di te ma per Cagliari: perché nonostante l’affetto umano penso che la nostra città meriti molto di più di quello visto in questi anni. Ps. a Lego gioco ancora coi miei figli, stamattina abbiamo fatto una sfida a lego-subbuteo anticipando Crotone-Cagliari, è finita 0-7 “.
Allora, con tutto il rispetto, non è molto carino leggere che i due sfidanti principali per le prossime elezioni giochino a Lego o litighino su chi dei due gioca alle costruzioni. L’impressione vera, dalle reciproche dichiarazioni, è che Zedda e Massidda giochino in punta di fioretto, con nessuna voglia di attaccarsi davvero e di farsi male. Dentro il centrosinistra, c’è addirittura chi ipotizza un accordo tra i due al ballottaggio, se dovessero arrivarci (come è molto probabile) i grillini. La domanda è: Zedda e Massidda puntano alla polttrona o al bene della città? Giocano come i bambini o intendono dare risposte a chi soffre e non ha lavoro? Dove sono i programmi per dare risposte a chi, a differenza di loro, non riesce ad arrivare a mille euro alla fine del mese e magari non ha neppure i soldi per comprare i Lego ai bambini? Non ci interessano i giochi di potere, qui ci vuole un cambiamento vero per Cagliari e non solo a parole. Ed è singolare che i leader strizzino ancora una volta l’occhio ai poteri forti della città.













