Hanno fatto discutere le dure parole di Mara Venier pronunciate ieri all’apertura della puntata di Domenica In. La conduttrice ha deciso di dedicare i primi minuti dell’anteprima della trasmissione al caso di Giulia Tramontano, uccisa dal fidanzato insieme al bambino che portava in grembo. In particolare, Mara si è rivolta alla madre dell’assassino, Sabrina Paulis, che lo scorso venerdì si è mostrata distrutta davanti alle telecamere de La vita in diretta e ha definito suo figlio “un mostro”. Parole durissime che hanno scosso tutti ed evidentemente anche la conduttrice veneta, che però è stata molto diretta e laconica: “Sì, signora. Suo figlio è un mostro”. Parole che sono sembrate ai più quasi infierire su una madre già devastata da tutto ciò che il figlio ha commesso. Poco dopo, Mara ha detto diretta: “Non volevo essere critica nei confronti della famiglia di Alessandro. Ho visto l’intervista della mamma ed è stato straziante vedere questa povera mamma soffrire in questo modo”. “Se ho sbagliato le chiedo scusa – ha aggiunto -, ma io sono vicino anche alla sua famiglia. Sta affrontando un dolore enorme: mi ha straziato dal dolore. Siamo vicini anche a lei, se ho sbagliato chiedo scusa, voglio smorzare subito le polemiche che girano”.
Probabilmente una frase scaturita d’impeto, ma che ha creato diversi malumori anche all’interno della Rai: “Questo accade quando direttori e dirigenti, anziché gestire attentamente gli spazi televisivi, lasciano campo libero a certi artisti, autori e agenti”.
Le parole di Mara, sempre particolarmente sensibile e attenta, sono risultate dure, prive di empatia, quanto inaspettate. Rimarcare l’essere la madre di un mostro a una donna che ha già la vita distrutta, non è servito a nessuno, neanche alle vittime innocenti che devono avere giustizia.
Ma è davvero necessario avere un parere su tutto? A volte ci si dovrebbe fermare un attimo prima, per non ferire e infierire più di quanto la vita non abbia già fatto. Sicuramente non erano queste le intenzioni di Zia Mara, ma questa vicenda (che ha smosso fin troppe polemiche) può aiutare a far riflettere sul bisogno a volte inconscio di giudicare, commentare, esprimersi anche di fronte a cose troppo grandi e dolorose per essere racchiuse in poche parole durante una trasmissione o un commento su un pagina social.












