Caso Manuela Murgia, la violenza contro le donne ieri come oggi, parla l’esperto: “Chi le uccide spesso è qualcuno che le conosce bene”.
Nuovamente alla ribalta nazionale la vicenda della giovane cagliaritana trovata morta nel canyon di Tuvixeddu 30 anni fa: “Negli omicidi di giovani donne, donne adulte e nei femminicidi in generale, l’autore è quasi sempre una persona che conosceva la vittima”.
Si parla della sedicenne con psicologi e criminologi a “Incidente Probatorio”: Caruso, psicologo, criminologo e docente di psicologia della devianza, interviene con fermezza sul tema attualissimo della violenza messa in atto contro le donne, “nella maggior parte dei casi – direi la regola, non l’eccezione – si tratta di membri della cerchia familiare o para-familiare: partner, ex, amici stretti, conoscenti abituali”.
“Un episodio intenso e toccante che riapre una vicenda rimasta nell’ombra per troppo tempo. Un caso che potrebbe finalmente trovare giustizia” scrive la famiglia di Manuela che va avanti spedita al fine di far luce sulla triste vicenda che ha privato della vita alla ragazza.
“La vittimologia relativa a Manuela è stata redatta dalla Dottoressa Maria F. Marras (avvocato e criminologa) e dal Dr Nicola Caprioli, ai quali va riconosciuto un importante contributo tecnico e analitico nell’elaborazione del profilo”.
Manuela era uscita alle 12 per qualcosa di urgente tanto da aver lasciato in cucina da sola la cugina. Anche di fretta perché aveva lasciato rossetto, profumo sul tavolo di cucina e per essersi messa il pigiama sotto i jeans. Convinta di tornare a casa poco dopo, non fece, invece, più rientro. È stato ipotizzato che dovesse chiarire o rimettere apposto una situazione con un ex fidanzato oppure era solo una trappola per attirarla dove poi trovò la morte.
Nuovamente alla ribalta nazionale la vicenda della giovane cagliaritana trovata morta nel canyon di Tuvixeddu 30 anni fa: “Negli omicidi di giovani donne, donne adulte e nei femminicidi in generale, l’autore è quasi sempre una persona che conosceva la vittima”.
Si parla della sedicenne con psicologi e criminologi a “Incidente Probatorio”: Caruso, psicologo, criminologo e docente di psicologia della devianza, interviene con fermezza sul tema attualissimo della violenza messa in atto contro le donne, “nella maggior parte dei casi – direi la regola, non l’eccezione – si tratta di membri della cerchia familiare o para-familiare: partner, ex, amici stretti, conoscenti abituali”.
“Un episodio intenso e toccante che riapre una vicenda rimasta nell’ombra per troppo tempo. Un caso che potrebbe finalmente trovare giustizia” scrive la famiglia di Manuela che va avanti spedita al fine di far luce sulla triste vicenda che ha privato della vita alla ragazza.
“La vittimologia relativa a Manuela è stata redatta dalla Dottoressa Maria F. Marras (avvocato e criminologa) e dal Dr Nicola Caprioli, ai quali va riconosciuto un importante contributo tecnico e analitico nell’elaborazione del profilo”.
Manuela era uscita alle 12 per qualcosa di urgente tanto da aver lasciato in cucina da sola la cugina. Anche di fretta perché aveva lasciato rossetto, profumo sul tavolo di cucina e per essersi messa il pigiama sotto i jeans. Convinta di tornare a casa poco dopo, non fece, invece, più rientro. È stato ipotizzato che dovesse chiarire o rimettere apposto una situazione con un ex fidanzato oppure era solo una trappola per attirarla dove poi trovò la morte.










