Emergono i primi, importanti dettagli circa le analisi effettuate sugli abiti di Manuela Murgia, trovata senza vita a Tuvixeddu il 4 febbraio del ‘95.
Come risaputo, il 7 luglio è iniziata la disanima dei vestiti indossati dalla 16enne il giorno in cui è morta. Dai circa 80 campioni estratti ed analizzati, su almeno 4 è emersa la presenza di dna maschile, riscontrato sia sui jeans, sul giubbotto che sull’ intimo di Manuela.
Un’ulteriore fondamentale svolta dopo 30 anni di attesa da parte della famiglia Murgia e il fermo dell’ex fidanzato della giovane, ora 54enne.
Al momento, l’uomo è l’unico indagato per il delitto della 16enne. Dopo aver finalmente dimostrato che non si trattava di un suicidio, si attendono ulteriori riscontri e comparazioni per arrivare alla tanto agognata verità su questo atroce delitto.










