È uno dei fatti di cronaca più crudi degli ultimi giorni. Una mamma ha gettato suo figlio neonato dentro un sacchetto, e il piccolo è morto. Tanto è stato ed è ancora lo scalpore. Sabato scorso, sulla sua pagina personale Facebook, uno stilista gay cagliaritano, Filippo Grandulli, si è interrogato su questo terribile episodio, e si è chiesto anche come mai, solo perchè è omosessuale, lui non possa avere la gioia di crescere una nuova vita. Ecco cosa ha scritto.
“Io non voglio giudicare quella donna che, forse terrorizzata dalla vita è magari certa di non poter garantire una vita agiata al suo bambino, lo ha chiuso in una busta e buttato fuori da un supermercato. Non voglio giudicarla, non voglio farlo d’impulso perché sbaglierei e credo che anche lei abbia reagito d’impulso appunto. Lei è già mamma e sa sicuramente Quanto amore un bambino può regalare alla tua vita. Ma buttarlo via nella sua mente avrebbe risolto tutti i possibili problemi. Lei che un bimbo può metterlo al mondo e che volendo potrebbe anche adottarlo ha deciso così.
Vorrei solo dire che io lo avrei preso quel bimbo, io lo avrei cresciuto. Amato. Io credo che avrei dedicato le mie giornate a questo bimbo. Il mio amore sarebbe stato uguale, ne di più ne di meno di altri genitori.
Ma non mi è concesso perché io sono gay, e non all’altezza. Un giorno, forse”.










