A Cagliari cresce la preoccupazione per l’aumento di episodi di violenza e abuso di alcol tra i giovani, soprattutto durante i fine settimana, quando la città sembra trasformarsi in uno scenario caotico. Le risse, i danneggiamenti e il consumo eccessivo di alcolici si stanno facendo sempre più frequenti, alimentando un allarme sociale che ha trovato spazio anche in Consiglio comunale. Nel corso di due recenti sedute, sono state presentate tre mozioni volte a contrastare e prevenire questi fenomeni. Solo una è stata approvata con emendamento: quella della consigliera Sulis, riguardante un’azione mirata contro l’abuso di alcol e sostanze stupefacenti tra i giovani. Bocciate invece le proposte del consigliere Secchi “Misure di contrasto alla malamovida” e del consigliere Farris “Patto per la sicurezza urbana”. Il sindaco Massimo Zedda, pur riconoscendo l’esistenza del problema, ha ridimensionato l’allarme: “Cagliari resta una delle città più sicure. Non siamo di fronte alla gravità degli anni ’90, quando le strade erano teatro di morti per eroina e bande criminali attive in più quartieri”. Zedda ha inoltre sottolineato che i responsabili degli episodi più gravi sono stati tempestivamente arrestati e che l’amministrazione ha già avviato un piano di azione, in collaborazione con la Prefettura. Tra le misure messe in campo: l’attivazione delle telecamere di videosorveglianza privata in sinergia con le forze dell’ordine, il potenziamento della pubblica illuminazione e l’aumento della presenza di agenti in divisa nelle aree più sensibili, soprattutto nel centro storico. Particolare attenzione viene data al fenomeno dell’alcol tra i giovanissimi. Il sindaco ha annunciato una linea dura: “Valuteremo la revoca della licenza per gli esercizi commerciali che vendono alcolici ai minori”. Un segnale forte, accompagnato da proposte come la possibile recinzione delle scalinate delle chiese, spesso ritrovo notturno di gruppi di ragazzi, come segnalato anche da alcuni parroci. La maggioranza, pur riconoscendo il problema, non ha apprezzato la proposta di interventi a carattere “repressivo”, come sono stati definiti, evidenziando invece la necessità di un approccio più ampio e preventivo, fondato sul dialogo e sull’educazione. Famiglie, scuole, associazioni di volontariato, psicologi e operatori di strada dovrebbero – secondo la maggioranza – diventare parte integrante di un sistema di intervento efficace e duraturo. Intanto, l’amministrazione comunale promette ulteriori interventi per rafforzare la sicurezza urbana e tutelare soprattutto i più giovani da derive pericolose.










