Ha notato le fiamme che illuminavano a giorno il cielo attorno alla casa di riposo Telegonia dalle finestre di casa, si è vestito in tutta fretta e ha raggiunto la struttura in pochi minuti. Ma, una volta arrivato, un malore improvviso l’ha stroncato: “Ho mangiato solo una pizza, forse mi ha fatto male”, queste sono state le uniche parole che ha avuto la forza di dire Antonio Garau, per tutti Lello, morto a 55 anni a Capoterra. La Rsa circondata dal fuoco era la sua seconda casa, da decenni lavorava lì come tuttofare. Non è riuscito, come voleva, ad aiutare concretamente i vigili del fuoco. I soccorritori del 118, chiamati dagli stessi pompieri, hanno provato a rianimarlo per circa un’ora, ma inutilmente. Il funerale è già stato fissato, sabato 4 novembre alle 15:30. Imparentato anche col sindaco Beniamino Garau, Lello viene ricordato dalla direttrice della casa di riposo, presente durante le lunghe ore di paura con la struttura circondata dalle fiamme: “Era un amico, per me un familiare, affidabile, serio. La sua mancanza è già gigantesca per noi e per tutti i 45 ospiti. Lello si occupava di fare tutte le manutenzioni nella casa, ma anche a gonfiare le ruote delle carrozzine dei nonnini. È stato per tutti un punto di riferimento”.
Domani l’ultimo saluto in chiesa. Al primo banco ci saranno la moglie Martina, l’unica figlia Miriana con il suo figlioletto di appena sei anni. Scontata la presenza dei vertici dell’amministrazione comunale di Capoterra.












