Università cerca docenti… gratis per i corsi di insegnamento rivolti ai futuri infermieri: e scoppia la polemica.
Il bando dell’Università di Sassari che ha sollevato non poche polemiche è stato pubblicato nei giorni scorsi per il Corso di Laurea in Infermieristica: l’ateneo cerca docenti universitari disponibili a insegnare “a titolo gratuito”.
Un paradosso che indigna la comunità accademica e professionale. Da una parte si afferma che servono nuovi infermieri e che occorre uno sforzo comune per rafforzare la sanità e formare professionisti qualificati; nello stesso tempo, però, si propongono incarichi di insegnamento senza alcun riconoscimento economico.
“Una contraddizione che svilisce la funzione della docenza universitaria e manda un messaggio pericoloso: le competenze e le professionalità non possono essere svendute. Devono inoltre essere fatti salvi i criteri di selezione che garantiscano i requisiti accademici, a tutela dell’università come istituzione e degli studenti che vi si formano”, segnalano gli esponenti della categoria degli infermieri.
“La gratuità non può e non deve sostituire il giusto riconoscimento del lavoro di chi contribuisce con responsabilità, impegno e competenza alla crescita culturale e sanitaria del Paese. Un’università pubblica che forma i professionisti del futuro dovrebbe essere la prima a garantire dignità e rispetto ai propri docenti. La formazione non è volontariato, ma un investimento che merita valore”, aggiungono.
“Dai professori del settore scientifico disciplinare della professione infermieristica viene considerato un grave errore accettare o promuovere contratti gratuiti, poiché questo degrada la dignità della professione e trasmette alla società un messaggio sbagliato: che le nostre conoscenze e il nostro impegno non abbiano valore. L’insegnamento in infermieristica richiede preparazione, esperienza e responsabilità etica, elementi che devono essere riconosciuti e giustamente retribuiti. Lavorare senza compenso non è un atto di vocazione, ma una forma di precarizzazione che indebolisce il nostro ruolo accademico e professionale».
Accettare la logica del “gratuito” significa accettare lo svilimento della professione: e noi non possiamo permettere che il futuro dell’infermieristica venga fondato sulla svalutazione del sapere”.













