Un tempo brulicante di vita e shopping, oggi solo silenzio e malinconia: la Città Mercato di Pirri, simbolo di un’epoca di affari e passeggiate tra i negozi, è ormai una cattedrale nel deserto. Sui social si rincorrono i ricordi e la nostalgia. “Un vero peccato, era un punto di riferimento anche per i ragazzi… e invece a Pirri regna il deserto”. La memoria corre veloce: “Quanti bei ricordi. Sempre pieno di gente, posto tranquillo, di ritrovo anche per un caffè con amici. E poi comodissimo per i pirresi”. Non manca chi guarda al futuro con proposte concrete: “Si aprono nuovi centri commerciali, ma l’ideale sarebbe ricollocare chi lavorava nei vecchi Auchan nei nuovi punti vendita, per proteggere i posti di lavoro”. Altri puntano il dito contro le promesse mancate: “Ha chiuso perché avevano detto che dovevano fare dei lavori per ampliarla… invece era tutta una bugia. A me piaceva molto: si passeggiava volentieri e c’erano tante tipologie di negozi. Ora solo una struttura vuota, peccato”. C’è chi immagina un riuso alternativo: “Si potrebbe trasformare in una struttura con ambulatori medici, un ritrovo per pensionati e bambini, un dopo scuola con punti ristoro”. Altri invece temono il degrado: “Se non faranno qualcosa diventerà un covo di spaccio e droga, ho visto già alcune porte forzate e tanta monnezza. Sembra Jurassic Park”. La nostalgia si fa forte: “Mi mancano molto i negozi di allora, soprattutto Brico”. E c’è chi critica la scelta di costruire sempre da zero: “Non capisco perché non si rivaluti ciò che esiste. Santa Gilla e Marconi erano bellissimi, chiuderli è stato un grave errore”. I ricordi del periodo natalizio tornano vivi: “Che tristezza passarci davanti. Mi vengono in mente i giorni di festa, i negozi addobbati, la folla e le luci”. C’è anche chi propone alternative urbanistiche: “Il Polo commerciale che nascerà a Elmas potevano trasferirlo lì, la struttura c’era già”. E il timore va oltre: “Ormai si compra online, i centri commerciali non servono più. Anche La Corte del Sole è in declino: i negozi aprono e chiudono perché non rientrano nelle spese”. Infine, l’auspicio: “Io l’avrei riconvertito in una struttura per anziani e centro servizi medici. Spero sempre che venga rivalutata in qualche modo”.










