Quattro giorni di preghiere, di post pubblici su Facebook, di speranze. I parenti e gli amici di Nicola Carboni, l’autista 32enne del Ctm morto in seguito al grave indicente in scooter nel Lungosaline, hanno sperato sino all’ultimo di poterlo riabbracciare. Ieri sera la terribile notizia, la morte nel reparto di Rianimazione del Brotzu. Tra i primi ad arrivare all’ospedale, increduli e addolorati, oltre ai parenti, i suoi tanti amici. C’è chi ha giocato per anni a calcio alla Johannes con Nicola, chi l’ha aiutato quando ha deciso, due anni fa, di andare a vivere da solo in una casa tutta nuova: una scelta, come si legge tra i tanti commenti di cordoglio su Facebook, fatta in seguito al posto di lavoro come autista ottenuto al Ctm. Un ragazzo molto conosciuto e apprezzato anche nel suo rione, Villanova. Il funerale non è stato ancora fissato, la comunicazione del decesso è già stata inviata dall’ospedale alle Forze dell’ordine, visto che si tratta di una morte legata ad un incidente stradale. Carboni era in sella al suo scooter quando si era scontrato, nella notte di sabato, con un’auto che andava nella sua stessa direzione. Il guidatore era stato il primo a prestargli soccorso.
“Non amo solitamente pubblicare troppo del personale ma sento doveroso darti il mio ultimo saluto, quel saluto che ti avrei voluto dare diversamente”, scrive Federica Porcella. “Hai lasciato un vuoto che mai nessuno potrà colmare. Eri davvero una persona speciale e buona, sarà difficile non ricevere più i tuoi messaggi per prenderci al volo un caffè o per vederci. Ti voglio ringraziare per essere stato sempre presente con noi con i bimbi. Sei stato un amico, uno zio acquisito insostituibile Vedo ancora il tuo sorriso mentre mi chiedevi di prendere Tommy, e poi il sorriso per l’arrivo di tuo nipote non potrò mai scordarlo. Manchi già immensamente e mancherai in ogni attimo di questa vita ingiusta”. Un suo ex compagno di squadra, Emanuele Lo Giudice, è stato tra i primi ad arrivare al Brotzu: “Amico mio Nicola, mi trovo disarmato ancora una volta davanti a quello che è appena successo. Ho sperato fino all’ultimo fosse tutto uno scherzo, non ci volevo credere. Ma questo tuo scherzo ci insegna ancora una volta che siamo tutti di passaggio, nessuno escluso. Abbiamo passato tanti anni insieme della nostra vita, tante battaglie in campo, tu nella tua fascia sinistra e io dall’altra parte a destra. Siamo diventati amici da piccoli nei campetti dell’oratorio, abbiamo fatto il nostro primo lavoro insieme nella pizzeria New Point, oltre il campo condividevamo insieme poi anche i venerdì e i sabato sera. Ci eravamo ripromessi a giugno che ci saremo visti presto per una birra ma non ci siamo riusciti. Ti voglio bene e un giorno ci rivedremo per correre in fascia di nuovo insieme e berci un drink, come piaceva a noi”.












