Limiti all’orario, pulizia delle strade e controlli. La richiesta arriva dal Comitato di coordinamento di associazioni e comitati dei quartieri storici della città che si sono riuniti in via Piceno il 12 novembre scorso (Rumore no grazie, Apriamo le finestre alla Marina, Comitato Casteddu de susu, Comitato Stampace e VivereAVillanova). I residenti dei vecchi rioni, stanchi dopo anni di notti insonni per il baccano e di promesse mai mantenute da parte delle istituzioni, ci riprovano. Stavolta con un documento, oggi protocollato dalla segreteria del primo cittadino Paolo Truzzu, che mette nero su bianco l’analisi di tutti i problemi di Marina, Castello, Stampace e Villanova emersi nell’incongtro del mese scorso.
Gli abitanti denunciano la “quotidiana compromissione del riposo, della serenità, dell’equilibrio mentale, della vivibilità dell’abitazione” come “un’aggressione al diritto alla salute”. E attaccano “l’inefficace azione amministrativa delle Istituzioni deputate al governo della Città” e “l’atteggiamento dilatorio, volto solo a non voler affrontare con fermezza, obiettività ed imparzialità le problematiche lesive del diritto” alla salute.
Nero su bianco tutti i punti critici.
Rumore. Si parte dal baccano originato prevalentemente dalle attività di mescita e ristorazione all’interno e all’esterno dei locali (in contesti architettonici strutturalmente non idonei). Prodotto dagli schiamazzi e dal vociare simultaneo delle centinaia di persone che si accalcano nelle strade della movida e dai servizi tecnici dei locali (cappe aspiranti, motori dei sistemi di condizionamento, casse acustiche esterne, etc.), oltre che dalla caotica gestione dei rifiuti alla chiusura dei locali medesimi (smaltimento del vetro e ritiro degli arredi a tarda notte). “Essenziale”, si legge nel documento, “il ripensamento dei criteri alla base del rilascio delle concessioni esterne agli esercizi di ristorazione e si propone l’esempio virtuoso adottato anche da amministrazioni di comuni limitrofi, volto a introdurre un limite orario, ad alto indice sanzionatorio, alle attività dei dehors”.
Igiene del suolo. C’è poi il problema del sudiciume di strade e marciapiedi “per carente spazzamento e inesistenza del servizio di lavaggio, che deriva anche da un appalto non aggiornato e messo a punto sulle mutate esigenze cittadine e sulle nuove emergenti economie legate ai flussi turistici, che risulta ancora più evidente sia in aderenza che in prossimità delle imprese commerciali, derivante sia dal deposito che dal percolamento dei rifiuti, con le note problematiche di infestazioni”.
Mobilità, Zone a Traffico Limitato e parcheggi per residenti. I residenti dei vecchi quartieri chiedono una rivisitazione della segnaletica e della circolazione nell’ottica di una riduzione sensibile del traffico interno “che dovrebbe essere garantito ai soli residenti, con chiare ma flessibili regole di accesso per attività commerciali e non residenti, secondo le peculiarità dei singoli quartieri”. Particolare attenzione dovrà poi essere fatta sugli spazi interni da utilizzare come luoghi di socialità e/o parcheggi con possibili convenzioni con gli attuali operatori autorizzati alla sosta a pagamento nelle aree adiacenti. Invitano anche a una riflessione sulla gestione delle modalità di accesso alle scuole del centro storico.
C’è poi un focus sulla progressiva riassegnazione degli spazi pubblici alla naturale funzione di catalizzatori di sana socialità “allo stato attuale prevalentemente adibiti ad uno sfruttamento privatistico, in particolar modo in prossimità dei monumenti e delle aree di pregio, con conseguente depauperamento di spazi ad uso collettivo gratuito”
Infine una richiesta di controllo del territorio al fine di garantire “il mantenimento dell’ordine pubblico, la sicurezza, l’incolumità delle cittadine e dei cittadini, la tutela della proprietà, il controllo e l’osservanza delle leggi e dei regolamenti”.
“Aspettiamo ora la risposta del sindaco”, hanno dichiarato i coordinatori dopo la consegna del documento.











