Viene licenziata dal teatro per aver gridato “Palestina libera” in presenza della premier Giorgia Meloni lo scorso 4 maggio durante riunione della Asian Development Bank e adesso sarà risarcita. È l’incredibile storia di una maschera del Teatro alla Scala di Milano che adesso vedrà retribuirsi le mensilità che le spettano fino alla scadenza del contratto con il celebre teatro meneghino. Il licenziamento è stato infatti dichiarato illegittimo e la maschera riceverà 809, 60 euro per ogni mensilità non versata, gli interessi maturati fino alla scadenza del contratto lo scorso 30 settembre più 3500 euro per le spese legali sostenute.
“Con l’assistenza dell’avvocato Villari – annuncia in una nota la Cub di Milano – la lavoratrice (che aveva un contratto a termine) sarà risarcita di tutte le mensilità che intercorrono dal licenziamento alla scadenza naturale del contratto. Il Teatro dovrà anche coprire le spese di lite”.
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