Non solo la politica in Sardegna si è da tempo rassegnata alle nascite quasi zero, ma non fa neanche niente per provare ad aiutare le donne che mamme lo sono già e che sono sempre più spesso costrette a lasciare il lavoro per accudire i figli, vista la mancanza di asili nido, strutture di accoglienza e servizi mensa a singhiozzo. Il tutto reso più inaccettabile dal fatto che siamo nel 2023.
La Sardegna è quintultima nella classifica delle regioni amiche delle mamme: è fanalino di coda nel ranking delle nascite ed è diciannovesima (su 19 regioni e due province autonome) per quanto riguarda la rappresentanza femminile in politica. Sono alcuni tra i principali dati contenuti nell’ottava edizione del rapporto “Le Equilibriste” di Save the Children, diffuso oggi a pochi giorni dalla Festa della Mamma. C’è però anche un dato molto positivo: la Sardegna si trova al sesto posto nell’area Salute che riguarda mortalità infantile nel primo anno di vita e consultori attivi per abitante. Per quanto riguarda il lavoro, la Sardegna è dodicesima, abbastanza lontana da realtà come le prime della classe a l’Emilia-Romagna, il Piemonte, la Valle d’Aosta e la Lombardia. Regioni nelle quali, per le madri è più facile trovare un impiego, non subire riduzioni di orario non volontarie o tenere un lavoro dopo la nascita di un figlio. Ed è un discorso collegato ai servizi: se non ci sono o sono insufficienti, allora è difficile incoraggiare la natalità.
In questa classifica la Sardegna, a metà strada tra le regioni con offerta discontinua o assente e quelle con asili nido, mense scolastiche e tempo pieno che funzionano bene. Nell’area della Soddisfazione soggettiva la Sardegna è al 15° posto.
Nell’area Violenza di genere, che riguarda la presenza di centri antiviolenza e case rifugio, l’Isola si colloca al 12° posto. Save the children presente anche in Sardegna con i suoi programmi. In questo senso la capitale sarda della tutela delle mamme è Sassari. Alle Cliniche San Pietro dell’Aou è presente Fiocchi in Ospedale, un progetto di intervento precoce, che interviene durante i cosiddetti primi 1000 giorni. È dedicato quindi ai neonati e alle loro famiglie e prevede l’offerta di un servizio di bassa soglia per l’ascolto, l’orientamento, l’accompagnamento e la presa in carico. Sempre nel capoluogo del nord Sardegna è attivo il programma Spazio Mamme per accompagnare gli adulti di riferimento, costruire con loro percorsi di autonomia e sperimentare modelli di attivazione delle comunità territoriali e dei servizi di cura, educativi, culturali e di sostegno sociale.












