Il centro di Solidarietà di viale Sant’Ignazio non è più aperto per i poveri, ma solo sulla carta. Sì, perché ci sono ancora una decina di persone che vivono al suo interno, nonostante l’avviso di “sgombero” da parte del Comune entro il 28 settembre scorso. Tra loro c’è anche Antonio. Ha sessantotto anni, il corpo segnato “da quattro ictus, tutta la zona sinistra dalla testa ai piedi ce l’ho bloccata”, racconta, singhiozzando, l’anziano, bloccato sulla sua sedia a rotelle mezzo arrugginita.
“Non voglio andare all’hotel, lì i letti sono tutti attaccati e c’è pochissimo spazio. Mi serve una casetta, anche due sole stanze con una cucina e un bagnetto. Posso anche pagare in parte l’affitto”, spiega Antonio, “ma ho bisogno di un’assistenza continua, di un sostegno. Qui mi hanno sempre aiutato per tutto, anche gli stessi senzatetto che hanno alloggiato con me. Chiedo che il Comune mi aiuti a trovare un alloggio, sono un cagliaritano vero. Sono disperato, piango a tutte le ore”.











