Le accise per ora non scendono ma il governo è pronto ad intervenire quando ci saranno maggiori incassi dall’Iva. E’ questa la linea del governo, nel tentativo di placare la tensione salita alle stelle dopo le misure decise dall’esecutivo contro i rincari. Misure che scontentano tutti: i cittadini che non possono contare su nessun abbassamento di prezzo e sono costretti a pagare il carburante anche 2 euro e 30 centesimi al litro e i gestori che vanno allo scontro aperto accusando il governo di aver riversato su di loro ingiustificate ondate di fango.
Intanto, intorno a mezzogiorno è cominciato a palazzo Chigi l’incontro di una delegazione del governo con i gestori dei carburanti rappresentanti di Faib-Confesercenti, Fegica e Figisc-Confcommercio sull’incremento dei prezzi di benzina e gasolio dopo la proclamazione di una serrata per il 25 e 26 gennaio prossimi contro le misure contenute nel decreto sulla Trasparenza dei prezzi dei carburanti.
Ieri il sottosegretario alla presidenza del consiglio, Alfredo Mantovano, aveva annunciato la convocazione spiegando che serve per “ascoltare le loro ragioni e confrontarle con le misure che il governo intende adottare e ha adottato”. Agli automobilisti, invece, nessuna spiegazione: i prezzi sono quelli e così restano.










